Focus Rinnovabili

29.09.2025

Nucleare in stallo, rinnovabili in crescita: la transizione prende forma

Il nucleare rallenta, mentre fotovoltaico ed eolico accelerano. Costi, tempi e normative rendono le rinnovabili il vero motore della transizione energetica. 

Il dibattito sul futuro energetico europeo e italiano mette in luce due traiettorie divergenti. Da una parte il nucleare, che fatica a concretizzarsi a causa di tempi lunghi e costi elevati, dall’altra le fonti rinnovabili, che continuano a crescere trainate da tecnologie sempre più efficienti e normative favorevoli. Questa dinamica mostra con chiarezza come la transizione energetica stia trovando nelle rinnovabili il suo perno principale, aprendo scenari concreti per un sistema elettrico più sostenibile e resiliente.

Il rallentamento del nucleare e i suoi limiti

L’energia nucleare, spesso indicata come alternativa strategica per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, incontra oggi una serie di ostacoli difficili da superare. Le nuove centrali richiedono investimenti miliardari e tempi di realizzazione molto lunghi, che mal si conciliano con l’urgenza della decarbonizzazione. A ciò si aggiungono questioni ancora irrisolte legate alla gestione delle scorie e alla sicurezza operativa. Nonostante i tentativi di rilancio, il contributo del nucleare al mix elettrico europeo rimane inferiore rispetto alle attese, confermando una perdita di competitività rispetto a soluzioni più agili e modulari.

La corsa delle rinnovabili e il ruolo delle nuove tecnologie

In netta controtendenza, le rinnovabili stanno consolidando la loro crescita. Fotovoltaico ed eolico continuano a ridurre i costi di installazione e manutenzione, grazie a una filiera industriale ormai matura e a un quadro normativo che incentiva gli investimenti. Le nuove tecnologie di accumulo — dalle batterie agli impianti di stoccaggio termico — migliorano la stabilità della rete e la gestione dell’intermittenza, rendendo sempre più credibile un sistema elettrico a prevalenza rinnovabile. La capacità di queste soluzioni di adattarsi a diverse scale, dall’abitazione privata ai grandi impianti industriali, rappresenta un vantaggio decisivo rispetto a modelli centralizzati come il nucleare.

Le prospettive per il mercato e le politiche energetiche

Il divario tra nucleare e rinnovabili apre riflessioni importanti per il futuro del settore. Per l’Italia, questo significa accelerare sullo sviluppo di impianti rinnovabili e reti intelligenti, investire in accumuli e garantire un quadro normativo stabile e trasparente. La transizione energetica passa dalla capacità di integrare soluzioni distribuite, tecnologie innovative e politiche lungimiranti. In questo scenario, le rinnovabili non sono più una “fonte alternativa”, ma il fulcro di una nuova strategia energetica europea.

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