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24.09.2025

Autoconsumo fotovoltaico in Italia: nel 2024 oltre 10.700 GWh, quota al 30 %

Nel 2024 l’autoconsumo fotovoltaico in Italia ha toccato i 10.701 GWh (30,2 % della produzione netta), trainato da industria e terziario. Una sfida tecnica e normativa resta da affrontare. 

Nel 2024 l’Italia ha segnato un traguardo significativo nel campo del solare: l’autoconsumo fotovoltaico ha raggiunto 10.701 GWh, equivalenti al 30,2 % della produzione solare netta nazionale. Si tratta di un balzo notevole rispetto ai 7.498 GWh del 2023 (24,8 %) che evidenzia un’accelerazione nella capacità dei produttori di energia solare di consumare direttamente quanto generato, senza passare per la rete. Il fenomeno riflette la maturazione del mercato, l’efficacia delle politiche di incentivazione e il crescente interesse di imprese e cittadini verso una maggiore autonomia energetica.

 

Dal 2023 al 2024: una crescita che sorprende

L’analisi dei dati mostra che in un solo anno l’autoconsumo solare in Italia è passato da 7.498 GWh a 10.701 GWh, con una crescita assoluta di oltre 3.200 GWh. In termini percentuali, la quota di autoconsumo interno rispetto alla produzione solare netta nazionale è salita dal 24,8 % al 30,2 %. Questo significa che quasi un terzo dell’energia solare prodotta non ha dovuto transitare sulla rete, ma è stata consumata direttamente dai produttori. Un segnale chiaro di maturità tecnologica, efficienza impiantistica e convenienza economica ormai sempre più concreta. 

 

Chi beneficia dell’autoconsumo: settori e regioni protagonisti

L’autoconsumo fotovoltaico non è uniforme sul territorio: regioni con grande vocazione industriale e zone ad alta irradiazione spiccano. Le regioni con maggior autoconsumo assoluto sono:

  • la Lombardia (1.899 GWh)
  • il Veneto (1.308 GWh)
  • l’Emilia-Romagna (1.179 GWh)

I settori trainanti sono l’industria e il terziario, che con consumi costanti durante il giorno trovano nello autoconsumo un’ottima opportunità di riduzione dei costi energetici. Anche l’agricoltura contribuisce, ma con margini minori, mentre il comparto domestico è ancora più frammentato, influenzato da capacità, orientamento degli impianti e dimensionamento degli utenti. 

 

Le leve che spingono l’autoconsumo e gli ostacoli da superare

Il salto in avanti dell’autoconsumo è favorito da diversi fattori: il caro energia che incentiva l’uso diretto, i progressi nei costi dei moduli fotovoltaici, e un quadro incentivante e normativo che rende più stabile l’investimento. Tuttavia, permangono sfide importanti: il dimensionamento dell’impianto rispetto ai consumi, il rapporto con la rete (bilanciamento, immissione, asimmetrie di orari), la necessità di sistemi di accumulo per sfruttare le eccedenze e l’efficacia degli incentivi locali. Inoltre, in alcune zone l’accesso al credito, il costo dell’allacciamento o le procedure burocratiche possono rallentare l’espansione dell’autoconsumo.

 

Cosa significa per progettisti, imprese e policy maker

Per chi opera nel settore fotovoltaico, l’aumento dell’autoconsumo rappresenta una nuova opportunità di mercato: impianti dimensionati in funzione della domanda interna diventano più competitivi. Le imprese energetiche e gli operatori di reti possono offrire servizi di gestione intelligente, soluzioni di storage e strumenti di ottimizzazione del consumo. Infine, i policy maker hanno un ruolo cruciale: regole chiare per l’accumulo, incentivi mirati, semplificazione delle autorizzazioni e modelli di tariffazione della rete che tengano conto del contributo positivo dell’autoconsumo possono accelerare ulteriormente la diffusione.

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