L’Europa rilancia sull’eolico offshore: nuovi contratti tripartiti per competitività industriale e transizione
WindEurope: l’UE prepara contratti tripartiti per rafforzare l’eolico offshore e la competitività industriale. 370.000 occupati e 54 miliardi € l’anno in valore

Fonte immagine: windeurope.org
L’Europa vuole accelerare sull’eolico offshore e trasformarlo in un pilastro della propria strategia industriale ed energetica. Con oltre 370.000 occupati e un valore economico annuo di 54 miliardi di euro, il settore del vento è già una colonna portante dell’economia europea.
Tuttavia, senza un cambio di passo rischia di perdere terreno di fronte alla concorrenza globale. Per questo la Commissione Europea e i ministri dell’Energia stanno lavorando a un nuovo modello di contratti tripartiti che coinvolgeranno governi, imprese energivore e produttori di energia pulita. L’obiettivo è duplice: rafforzare la competitività industriale e garantire energia a prezzi accessibili per accompagnare la transizione.
Contratti tripartiti: un nuovo modello per legare industria e rinnovabili
Al centro della strategia europea c’è lo sviluppo dei contratti tripartiti: accordi che mettono attorno allo stesso tavolo governi nazionali, aziende energivore e produttori di energia eolica offshore. Si tratta di un approccio inedito che mira a creare condizioni stabili e prevedibili per chi investe in rinnovabili, ma anche a dare alle industrie europee l’accesso a energia pulita a prezzi competitivi.
Per i governi, significa avere uno strumento concreto per sostenere la transizione energetica e, al tempo stesso, mantenere in Europa produzioni strategiche che oggi soffrono per i costi elevati dell’energia. Per i produttori di rinnovabili, rappresenta la garanzia di contratti di lungo periodo che assicurano ritorni sugli investimenti, elemento essenziale in un settore caratterizzato da capitali ingenti e tempi lunghi di realizzazione. È un modo per integrare energia pulita e manifattura, trasformando l’eolico offshore in un motore diretto di competitività.
Occupazione e valore economico: l’impatto dell’eolico offshore sull’Europa
WindEurope ricorda che l’energia del vento non è soltanto una leva per la decarbonizzazione, ma anche un settore industriale vitale per l’Europa. Oggi l’eolico genera 370.000 posti di lavoro e un valore economico di circa 54 miliardi di euro l’anno. Ogni nuova turbina offshore porta benefici economici che si riflettono lungo tutta la catena del valore: dalla produzione di componentistica alla logistica, fino ai servizi legati all’installazione e manutenzione.
Non a caso, la crescita del settore è strettamente collegata alla capacità dell’Europa di rafforzare le proprie filiere industriali e portuali, riducendo la dipendenza da tecnologie importate. Senza una strategia coordinata, il rischio è che il know-how accumulato negli anni venga eroso dalla concorrenza asiatica, che beneficia di costi inferiori e di un forte sostegno pubblico. Investire nell’eolico offshore significa quindi non solo spingere la transizione energetica, ma anche difendere la sovranità industriale europea.
Il prossimo passo: il “New Deal” per l’eolico offshore
Il percorso tracciato dalle istituzioni europee e da WindEurope punta a un vero e proprio “New Deal” per l’eolico offshore, che sarà al centro del Summit europeo di Amburgo del 1° ottobre. In quell’occasione, i ministri dell’Energia dei Paesi membri e i principali attori industriali presenteranno impegni concreti per sviluppare nuovi progetti e rafforzare la cooperazione pubblico-privato.
La posta in gioco è elevata: raggiungere gli obiettivi europei di decarbonizzazione al 2030 e oltre richiede un’accelerazione senza precedenti delle installazioni offshore, con programmi di aste regolari, semplificazione autorizzativa e investimenti in reti e porti. Il Summit di Amburgo sarà dunque un banco di prova per misurare la volontà politica degli Stati membri di trasformare l’eolico offshore in uno strumento strategico per la competitività industriale europea
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