Normativa sul risparmio energetico ed evoluzione dell'impiantistica
La professionalità oggi non sta più solo nell’essere capaci o meno di saldare i tubi in ferro o scegliere componenti di qualità ma si tratta di saper scegliere il giusto impianto adatto alla destinazione d’uso e della giusta potenzialità dal momento che un elemento fondamentale nel calcolo dell’efficienza energetica è la resa dell’impianto. Non è più possibile quindi dimensionare un impianto ipotizzando una potenzialità sovrabbondante poiché l’efficienza energetica rischia di essere bassa invalidando i maggiori costi affrontanti dal costruttore per ottenere un edificio dalle caratteristiche di trasmittanza molto performanti.
Di fondamentale importanza, negli ultimi anni, è diventato il rapporto tra l’impiantistica di un edificio e la normativa riguardante il risparmio energetico.
La seguente tabella è estratta del DLGS nr 192 del 2005:
![]() Tipologia |
![]() Prescrizioni |
Nuove costruzioni |
Richiede il rispetto di indici di prestazione energetica specifici legati a: |
Ristrutturazioni totali |
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Ristrutturazioni con ampliamento maggiori del 20% |
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Ristrutturazioni con ampliamento inferiore al 20% |
Richiede il rispetto di specifici parametri: |
Nuova installazione o ristrutturazione di impianti termici |
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Sostituzione di generatori di calore |
Se sul nuovo e sulle ristrutturazioni pesanti è imposto il consumo di energia, nel caso di interventi sull’esistente sono i parametri dei singoli elementi tecnici a condurre il gioco. In questo caso la parte impiantistica non può che seguire le scelte architettoniche che riguardano i tamponamenti opachi e trasparenti.
E’ peraltro possibile schematizzare le diverse possibili scelte impiantistiche con le ricadute sull’intero complesso, tenendo presente che nel caso di ristrutturazioni parziali e ampliamenti i parametri vanno rispettati solo per la parte nuova.
Tipologia di intervento |
Caldaie a |
Pompe di calore |
Pannelli solari |
Geotermia |
Nuove costruzioni |
ad integrazione per situazioni di emergenza |
costo più alto di un impianto tradizionale consentono però alte rese e bassi costi di manutenzione |
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Ristrutturazioni totali |
Situazione simile alla precedente, ma legata allo specifico edificio su cui si interviene |
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Ristrutturazioni con ampliamento maggiori del 20% |
ad integrazione per situazioni di emergenza |
costo più alto di un impianto tradizionale consentono però alte rese, bassi costi di manutenzione e maggiore facilità di installazione |
Convenienza da valutare caso per caso |
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Ristrutturazioni con ampliamento inferiore al 20% |
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Nuova installazione o ristrutturazione di impianti termici |
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Sostituzione di generatori di calore |
Un discorso a parte meritano gli edifici soggetti a vincolo architettonico che non sono tenuti al rispetto dei parametri minimi di trasmittanza. Nel caso di edifici residenziali tuttavia l’ottenimento di una classe energetica superiore alla minima, può comunque avere delle ricadute positive in termini di pregio dell’ edificio.
Dove possibile questo risultato può essere raggiunto con l’allacciamento al teleriscaldamento o con l’utilizzo di pompe di calore. In questo caso assume ancora più importanza l’utilizzo di un sofisticato e preciso sistema di termoregolazione. Dovendo infatti avere a che fare con situazioni dove l’isolamento termico è discontinuo, ogni ambiente dovrà avere dei precisi parametri termo igrometrici da rispettare, cosa oggi possibile, grazie ai moderni sistemi di trasmissione dei dati via bus ad un concentratore che di fatto è un computer che gestisce l’apertura e la chiusura delle valvole dei singoli corpi scaldanti unitamente a sistemi di controllo igrometrico.
La possibilità di visionare, controllare e intervenire sui parametri anche in remoto costituisce una delle innovazioni maggiori di questi anni.
Le ricadute sulla cantieristica riguardano il fatto che un aumento della parte tecnologica e delle ore lavorate dagli impiantisti, corrispondono ad un aumento delle spese generali di impresa anche in termini di assistenza muraria e di movimentazione dei materiali. Considerando che l’assistenza muraria all’impianto termico è intorno al 20%, un aumento del costo di impianto del 20% corrisponde ad un aumento dell’assistenza muraria del 4%. Lo stesso ragionamento può essere fatto anche per le spese generali.
Se per le opere pubbliche si possono sfruttare alcuni finanziamenti dedicati, per le opere private i maggiori costi vengono ampiamente recuperati dalla possibilità di vendere l’unità immobiliare ad un prezzo maggiorato per via della classe energetica maggiore raggiunta e comunque anche per i privati sono disponibili forme di incentivo legate al raggiungimento di elevate prestazioni di efficienza energetica.
