Articolo di Arch. Fabrizio Manzoni

L’evoluzione dell’idrotermosanitario: differenze tra nuovo e riqualificazioni

Se nel corso degli anni l’impiantistica idrico sanitaria, composta da adduzione acqua fredda, impianti di scarico, apparecchi sanitari e rubinetteria, è rimasta sostanzialmente uguale, non così è per tutta la parte relativa alla produzione del caldo-freddo, che per via dell’evoluzione normativa in tema di risparmio energetico, ha dovuto proporre ed integrare diverse tipologie di impianto e di componentistica.

Il tipo edilizio su cui si interviene è di fondamentale importanza per la scelta della tipologia di impianto. Per via della migliore efficienza energetica, la normativa costringe ad orientarsi verso una tipologia di impianto centralizzato, anche se con i moderni sistemi a moduli satellitari è possibile avere in tutto e per tutto un funzionamento “autonomo” delle singole unità immobiliari. Tuttavia una diversa tipologia edilizia richiama anche diverse potenzialità in gioco e diversi adempimenti come da tabella seguente.

Tipologia

Tipologia

Potenze

Potenze

Adempimenti

Adempimenti

Villetta singola

25 – 30 kw

Nessun adempimento particolare. Manutenzione a cura e spese dell’occupante che è anche il conduttore dell’impianto

Villette a schiera

< 100kw

Nessun adempimento particolare. Manutenzione e conduzione da ditta specializzata

Edificio pluriplano singolo sino a 12 appartamenti

Come per le villette a schera

Edificio pluriplano singolo oltre ai 12 appartamenti e complesso di edifici pluripiano

 > 100kw

Presentazione di progetto ai VVF. Manutenzione e conduzione da ditta specializzata



Per i grossi complessi immobiliari si può pensare a sistemi con grosse caldaie e relative sotto-centrali, una sorta di mini teleriscaldamento. Ogni tipologia di impianto può essere integrata o meno da un impianto a pannelli solari, una pompa di calore aria-acqua, o meglio acqua-acqua, sfruttando anche sistemi di geotermia oppure un sistema di teleriscaldamento.

Ad ogni tipologia corrisponde ovviamente una diversa complessità realizzativa, una diversa competenza tecnica e professionalità e, in definitiva, diversi costi. Un moderno impianto a caldaietta murale può essere in pratica realizzato da chiunque (sia abilitato) con costi contenuti ed in tempi relativamente veloci. Un complesso con caldaie da migliaia di kw richiedono professionalità anche difficili da reperire sul mercato, oltre alla successiva conduzione dell’impianto.

In tutto questo panorama l’importanza della termoregolazione è fondamentale. Una buona termoregolazione, integrata con i sistemi di lettura dei consumi, consente la corretta regolazione dell’impianto, dando il calore quando serve e fermandosi quando non serve.


Realizzazioni sul nuovo


Sulle nuove costruzioni ci si orienta verso la progettazione di impianti centralizzati, funzionanti in bassa temperatura con i pannelli radianti come terminali di emissione e controllo autonomo tramite moduli satellitari per ogni unità immobiliare. La motivazione è presto detta: un impianto a pannelli radianti, benché debba funzionare più a lungo, perché legato allo sfruttamento dell’inerzia termica fornita dalla pavimentazione, funziona comunque a bassa temperatura.

Si possono avere temperature dell’ordine di 50-55 °C, che consentono di utilizzare sistemi in pompa di calore o caldaie a condensazione ad alta resa (oltre il 100%) o una combinazione delle due.

Fondamentale è l’integrazione con il progetto architettonico di tutto l’organismo edilizio. Un isolamento termico spinto consente di utilizzare pochissimo calore per riscaldare un’unità abitativa. Già con le precedenti evoluzioni normative (dalla 373 alla l.10/91) si era passati (per un appartamento di 3 locali) dai circa 10kw ai 4 – 5 kw. Con un isolamento termico come da normative vigenti, si rimane anche sotto i 3kw. I costi sono diminuiti ed il benessere è aumentato.

Ma l’integrazione del sistema edificio-impianto non si ferma qui. Le scelte legate ad esempio al ricambio dell’aria con un sistema di impianto di Ventilazione Meccanizzata consente un alto benessere ambientale limitando le dispersioni termiche e la possibilità di formazione di condensa, ma allo stesso tempo alza il costo dell’impianto meccanico aumentandone anche la complessità e le professionalità occorrenti.


Riqualificazioni in edilizia


Nel caso invece di un recupero edilizio vi sono delle notevoli limitazioni. Gli spazi dedicabili all’impiantistica sono già definiti e diventano poco praticabili esperienze di recupero ad alte prestazioni energetiche, senza un grosso dispendio economico che diventa giustificato solo nel caso di edifici di pregio nel cui costo complessivo la parte impiantistica rappresenta comunque una percentuale marginale.

Le ricadute sulle tipologie di impianto dipendono strettamente dall’epoca dell’edificio e dal grado di intervento. Per semplici rifacimenti di bagno e cucina, pavimentazioni e serramenti, senza intervenire sulle strutture non vi sono grosse possibilità di innovazione.

Più facili nel caso di villette unifamiliari, sono poco praticabili nel caso di edifici pluripiano a multiproprietà. Nel primo caso si può pensare ad un rifacimento completo dell’impiantistica, mentre nel secondo ci si limita ai soli terminali di emissione.

Nel caso invece di interventi più generali allora molto dipende dall’epoca di costruzione dell’edificio. Se le centrali termiche possono essere messe ovunque (sta prendendo piede la pratica di posarle sulla copertura dell’edificio), non così i passaggi delle reti di distribuzione legati alla possibilità di utilizzo di cavedi esistenti, ma soprattutto degli spessori sotto pavimento. La tipologia edilizia presenta solitamente alti spessori disponibili negli edifici più vecchi (15-20cm) mentre su edifici dagli anni 70 – 80 gli spessori sono limitati a pochi centimetri ( 5 -6 ).

Spesso ci si deve accontentare di effettuare delle semplici sostituzioni delle apparecchiature di centrale, delle linee idrauliche e dei terminali scaldanti che nel caso di stabili d’epoca sono da considerarsi oggetti di pregio e vengono senz’altro recuperati in questo caso è richiesto dalla normativa vigente di intervenire sul risparmio energetico installando delle valvole termostatiche sui radiatori.

Come si vede anche da questo punto di vista la professionalità, i materiali e, in definitiva, i costi possono variare di molto.

Download speciale

In questo Speciale