Speciale 158
La refrigerazione industriale e commerciale per il mantenimento della catena del freddo
Articolo di Maurizio Cudicio

Mantenimento della catena del freddo: magazzini e celle frigorifere

La fase immediatamente successiva alla produzione di un alimento che inizia il proprio percorso all’interno del complesso mondo della catena del freddo è la fase di stoccaggio prima della distribuzione. I prodotti vengono preventivamente immagazzinati all’interno di magazzini refrigerati o di specifiche celle frigorifere. I sistemi per la conservazione sono caratterizzati da impianti frigoriferi a compressione di vapore, in termini più semplici, i cicli dei nostri normali frigoriferi domestici, mentre le macchine frigorifere ad assorbimento occupano oramai un ruolo marginale.

La tecnologia del ciclo frigorifero ad assorbimento, può diventare interessante da sfruttare ove vi sia un cascame termico da ciclo produttivo derivante anche per esempio dalla cottura dei cibi, a temperature di circa 120-130°C. In questo caso, il calore che sarebbe un elemento di scarto diventa un elemento qualitativo grazie al quale è possibile aumentare in modo considerevole l’efficienza complessiva dei cicli produttivi.

Nel caso dei più diffusi sistemi frigoriferi a compressione è possibile raggiungere buoni livelli di efficienza energetica analizzando preventivamente le migliori soluzioni adottabili, soprattutto conoscendo ed analizzando bene il gas frigorifero da utilizzare per il funzionamento del ciclo frigorifero in funzione delle condizioni esterne.

Uno dei fluidi maggiormente utilizzati nei sistemi di refrigerazione industriale è l’ammoniaca, in quanto ha ottime caratteristiche termiche e soprattutto non risulta essere nocivo per l’ambiente. Di contro, però, possono esserci delle limitazioni nel suo utilizzo dal momento che, in concentrazioni elevate, può risultare  pericoloso per le persone. L'uso di ammoniaca in impianti di refrigerazione è regolato dalla norma Europea (EN378:2008), la quale prescrive che tutti gli impianti con carica > 50Kg, debbano avere sistemi di rilevamento di gas installati nelle sale macchine e nelle altre aree in cui vi è il rischio di raggiungere il limiti di rischio per la sicurezza del personale. Ove non sia possibile utilizzare l’ammoniaca, l’alternativa più valida è rappresentata dal fluido R404A.

Altro fattore decisivo ed importante per ridurre al minimo i consumi delle celle frigorifere, riguarda il tipo di isolamento e lo spessore adottato per la realizzazione delle pareti. L’uso di schiume poliuretaniche espanse per la fabbricazione delle pareti consente di ottenere un buon grado di isolamento termico degli spazi refrigerati.

In condizioni normali, le pareti delle celle frigorifere utilizzate per la conservazione di prodotti surgelati hanno uno spessore di isolamento di circa 200 mm, mentre per prodotti freschi è possibile usare uno spessore ridotto fino a 140 mm.

Il consumo medio per il funzionamento delle celle frigorifere è estremamente variabile ed influenzato da diversi fattori tra cui  le soluzioni tecnico-costruttive adottate e le condizioni di temperatura che devono essere garantite in base alle temperature dell’ambiente circostante. Mediamente, il consumo medio delle celle frigorifere si attesta fra i 30 e i 50 kWh/m³ anno e rappresentano il 10 15% dei costi di esercizio.

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