Consumo di suolo: urgente una legge nazionale per conciliare rinnovabili, territorio e sostenibilità
Consumo di suolo e sviluppo delle rinnovabili richiedono una legge nazionale capace di conciliare tutela del territorio e obiettivi di decarbonizzazione.
Il tema del consumo di suolo torna con forza al centro del dibattito pubblico. La crescita delle superfici impermeabilizzate, la pressione sugli ecosistemi e il confronto con le esigenze della transizione energetica mettono in evidenza un nodo irrisolto: senza una legge nazionale chiara e coerente, diventa difficile tutelare il territorio e, allo stesso tempo, accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili.
Per progettisti, imprese e operatori dell’energia, è un equilibrio che va definito con urgenza.
L’Italia consuma sempre più suolo: un trend che preoccupa
Gli ultimi dati mostrano un’accelerazione costante nella perdita di suolo naturale e agricolo, con un consumo che cresce anno dopo anno.
Ogni ettaro sottratto agli ecosistemi significa minore permeabilità, minore capacità di assorbimento idrico, perdita di fertilità e aumento del rischio idrogeologico.
In assenza di una normativa organica, il quadro resta frammentato: regioni con criteri diversi, comuni che applicano regole non uniformi, e una pianificazione che fatica a ricucire esigenze ambientali, energetiche e urbanistiche.
Transizione energetica e tutela del territorio: due esigenze che devono dialogare
La necessità di ampliare la potenza installata da fonti rinnovabili è fuori discussione. Fotovoltaico, eolico e sistemi integrati con accumulo sono essenziali per raggiungere gli obiettivi climatici e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.
Tuttavia, quando gli impianti interessano direttamente il suolo, in particolare nel caso del fotovoltaico a terra, emergono tensioni con il mondo agricolo e con la tutela del paesaggio.
Senza linee guida chiare, il rischio è un conflitto permanente tra due obiettivi che dovrebbero procedere insieme: decarbonizzazione e protezione del territorio.
Perché servono regole univoche: la legge sul consumo di suolo come strumento di equilibrio
Una legge nazionale potrebbe diventare il punto di riferimento per governare in modo efficace questo equilibrio. Una norma realmente strutturata dovrebbe:
- fissare obiettivi e limiti al consumo netto di suolo, in linea con il target europeo “no net land take” al 2050;
- incentivare il riuso e la rigenerazione delle aree già urbanizzate, riducendo la pressione su terreni agricoli e naturali;
- fornire una cornice stabile per l’autorizzazione degli impianti FER, superando incertezze e differenze territoriali;
- promuovere l’integrazione delle rinnovabili nelle aree produttive, sugli edifici e sulle superfici già compromesse, favorendo uno sviluppo energetico coerente con la tutela del paesaggio.
Solo un approccio coordinato può consentire alla transizione energetica di avanzare senza sacrificare risorse ambientali preziose.
