Bioenergy Day 2025: la bioenergia garantirebbe 35 giorni di consumi energetici nazionali
Il Bioenergy Day 2025 conferma il ruolo della bioenergia nel riscaldamento nazionale: 35 giorni di consumi coperti e filiere locali sempre più strutturate.
Il 27 novembre 2025 l’Italia celebra il Bioenergy Day, la data che indica il momento dell’anno in cui il fabbisogno energetico nazionale potrebbe essere coperto interamente dalla bioenergia.
È un indicatore simbolico, ma utile per comprendere il contributo concreto delle biomasse nel mix energetico nazionale, soprattutto nel comparto del riscaldamento civile, dove questa fonte rinnovabile rappresenta ancora una componente strutturale.
La bioenergia pesa sul riscaldamento domestico più di ogni altra rinnovabile
Il settore termico domestico continua a essere la principale area in cui la bioenergia esprime il suo valore. In Italia sono installati quasi 9 milioni di generatori alimentati a biomassa legnosa, e una quota superiore al 96% è rappresentata da apparecchi domestici come stufe, inserti e caldaie dedicate agli edifici residenziali.
La biomassa legnosa rimane una delle rinnovabili più diffuse nel riscaldamento civile grazie alla disponibilità territoriale, alla programmabilità della produzione termica e ai significativi progressi tecnologici degli apparecchi di nuova generazione.
Per gli operatori HVAC/R questo significa lavorare in un contesto dove la bioenergia — pur affiancata a pompe di calore, solare termico, reti di teleriscaldamento e sistemi ibridi — continua a svolgere un ruolo determinante nella copertura del fabbisogno termico degli edifici.
Tecnologie più efficienti e filiere più mature
La filiera legno-energia ha compiuto un salto di qualità grazie a generatori più efficienti, sistemi di controllo evoluti e combustibili certificati, come pellet, cippato e legna da ardere.
Le certificazioni ENplus®, Biomassplus® e ariaPulita® contribuiscono a qualificare l’intera catena di fornitura, ridurre le emissioni e garantire standard elevati sia per la qualità del combustibile sia per le prestazioni degli apparecchi.
Nel contesto della transizione energetica, la bioenergia permette di valorizzare risorse locali, ridurre la dipendenza da fonti fossili e sviluppare modelli di generazione distribuita che si integrano facilmente nei sistemi termici degli edifici.
Un esempio concreto: il teleriscaldamento a biomassa di Vernante
Tra i progetti che mostrano il potenziale delle filiere locali, il caso del Comune di Vernante (CN) è particolarmente significativo.
Su circa 700 ettari di boschi comunali, un tempo poco gestiti, è stato sviluppato un sistema di teleriscaldamento alimentato da cippato prodotto in loco.
La centrale termica, dotata di generatori con sonda lambda e gestione elettronica avanzata, oggi fornisce calore a edifici pubblici e utenze residenziali. Un esempio essenziale e replicabile di come la gestione forestale sostenibile possa diventare un’infrastruttura energetica affidabile nei territori in cui la biomassa è disponibile in filiera corta.
