Speciale 128
Il problema dei ponti termici negli edifici di nuova generazione
Alcuni contenuti di questo speciale:
Articolo
di Maurizio Cudicio
Tipologia di ponti termici
I ponti termici di suddividono in tre tipologie:
Ponti termici di forma:
Ponti termici strutturali:
Ponti termici misti:
Nel 2005, con l’emanazione del Decreto Legislativo n. 192, viene data una definizione normativa del ponte termico, nonostante lo stesso sia un elemento ben conosciuto da chiunque dati gli effetti negativi in esso racchiusi. Oltre all’intervenuta definizione di ponte termico, ancor più interessante è osservare come all’interno dei decreti sia possibile ritrovare la definizione di ponte termico corretto. La normativa infatti determina che la presenza di un ponte termico all’interno dell’involucro edilizio è da intendersi corretto e pertanto accettabile, se la trasmittanza termica della parete fittizia, ossia il tratto di parete esterna in corrispondenza del ponte termico, non supera per più del 15% la trasmittanza termica della parete corrente.
Esistono inoltre delle richieste specifiche ai fini del contenimento dei consumi energetici, che prevedono e prescrivono di verificare i ponti termici all’interno delle strutture.
Parametri che devono essere verificati in funzione del tipo di intervento:

Ponti termici di forma:
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I ponti termici di forma sono caratterizzati dalla disposizione geometrica di strutture uguali, che determinano una disomogeneità tra la superficie interna e la superficie esterna, dove ovviamente quest’ultima risulta essere maggiore e pertanto determina una potenza complessiva dispersa in aumento. Un esempio di ponte termico di forma è caratterizzato dalle pareti perimetrali angolari o dall’innesto delle pareti divisorie interne sulle pareti esterne. |
Ponti termici strutturali:
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I ponti termici di struttura sono caratterizzati dalla presenza di elementi che si trovano all’interno della struttura edilizia e che hanno caratteristiche termiche diverse. Un esempio di ponte termico di struttura è la presenza di un pilastro inserito all’interno di una parete perimetrale. |
Ponti termici misti:
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I ponti termici misti o ibridi sono caratterizzati dalla coesistenza delle due situazioni precedenti. Un esempio tipologico è quello caratterizzato dalla presenza di un pilastro posto nell’angolo e cioè all’incrocio tra due pareti perimetrali esterne. |
Nel 2005, con l’emanazione del Decreto Legislativo n. 192, viene data una definizione normativa del ponte termico, nonostante lo stesso sia un elemento ben conosciuto da chiunque dati gli effetti negativi in esso racchiusi. Oltre all’intervenuta definizione di ponte termico, ancor più interessante è osservare come all’interno dei decreti sia possibile ritrovare la definizione di ponte termico corretto. La normativa infatti determina che la presenza di un ponte termico all’interno dell’involucro edilizio è da intendersi corretto e pertanto accettabile, se la trasmittanza termica della parete fittizia, ossia il tratto di parete esterna in corrispondenza del ponte termico, non supera per più del 15% la trasmittanza termica della parete corrente.
Esistono inoltre delle richieste specifiche ai fini del contenimento dei consumi energetici, che prevedono e prescrivono di verificare i ponti termici all’interno delle strutture.
Parametri che devono essere verificati in funzione del tipo di intervento:
Nuova costruzione Demolizione e ricostruzione Ampliamento edificio Ristrutturazioni I livello |
Trasmittanza strutture di separazione tra edifici o unità immobiliari < 0,8 W/m²K Trasmittanza strutture esterne locale non riscaldato < 0,8 W/m²K |
Ristrutturazione II livello Riqualificazione energetica |
Trasmittanza strutture di separazione tra edifici o unità immobiliari < 0,8 W/m²K Trasmittanza strutture esterne locale non riscaldato < 0,8 W/m²K Verifica della trasmittanza di tutti gli elementi edilizi |
