Recupero del calore nei processi industriali: un potenziale ancora inespresso
Recuperare il calore di scarto nei processi industriali può ridurre consumi e emissioni, ma serve una strategia integrata tra tecnologia, analisi e gestione energetica.
Il calore di scarto rappresenta una risorsa preziosa per l’efficienza energetica dell’industria, ma gran parte di questo potenziale resta ancora inutilizzato.
Efficienza termica industriale: dove si nasconde il vero risparmio
Nel settore industriale, la maggior parte dei consumi energetici è legata ai processi termici: riscaldamento, vaporizzazione, raffreddamento e asciugatura incidono in modo decisivo sui costi e sulle emissioni complessive. Eppure, nonostante il loro peso, questi processi restano tra i più difficili da ottimizzare.
Uno dei margini di miglioramento più rilevanti riguarda il recupero del calore residuo, ossia la possibilità di riutilizzare l’energia termica dispersa nei cicli produttivi. Si tratta di una risorsa disponibile in abbondanza — ad esempio nei gas di scarico o nei fluidi caldi in uscita — che spesso viene dissipata inutilmente.
Attraverso tecnologie ormai mature, come scambiatori di calore, pompe di calore industriali, ORC (Organic Rankine Cycle) e sistemi di cogenerazione, questo calore può essere trasformato in energia utile per alimentare altri processi, riducendo la domanda complessiva e le emissioni.
Il limite non è tecnologico, ma gestionale: molte aziende non dispongono ancora di una mappatura precisa dei propri flussi termici o di un piano per integrarli nei sistemi esistenti. L’efficienza termica resta quindi un obiettivo raggiungibile, ma ancora poco perseguito.
Strategie e tecnologie per valorizzare il calore di scarto
Per rendere il recupero termico un vantaggio competitivo, è necessario adottare un approccio sistemico che unisca diagnosi energetica, progettazione e gestione integrata. Tutto parte da un’analisi dei flussi: individuare dove e quanto calore viene perso, a quale temperatura e con quali potenzialità di riutilizzo.
Nei processi ad alta temperatura, il calore può essere recuperato e riutilizzato direttamente nel ciclo produttivo, ad esempio per preriscaldare aria o acqua di processo. Nei casi a bassa temperatura, invece, tecnologie come le pompe di calore industriali consentono di elevare il livello termico del calore residuo, rendendolo nuovamente utile per altre applicazioni.
L’integrazione con sistemi di monitoraggio digitale e automazione dei processi consente inoltre di controllare in tempo reale i rendimenti e ottimizzare la gestione energetica complessiva dell’impianto.
Oltre al risparmio economico, l’adozione di strategie di recupero termico contribuisce alla decarbonizzazione industriale, migliorando l’impronta ambientale e favorendo l’accesso a incentivi e strumenti di finanziamento nazionali ed europei.
