L’Italia risparmia 4,5 Mtep nel 2024: l’efficienza energetica traina la transizione
Nel 2024 il nostro Paese ha ridotto i consumi energetici di 4,5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, raggiungendo il 90% dell’obiettivo PNIEC grazie a incentivi, diagnosi e investimenti mirati
Fonte immagine: media.enea.it
L’efficienza energetica continua a rappresentare uno dei pilastri fondamentali della transizione verso un sistema energetico sostenibile. I risultati del 14° Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica di ENEA mostrano come politiche fiscali, incentivi e tecnologie abbiano permesso all’Italia di ridurre in modo significativo i propri consumi nel 2024. Oltre ai benefici ambientali, l’efficienza genera risparmi economici, maggiore indipendenza energetica e stimoli per l’innovazione industriale, contribuendo concretamente al percorso verso gli obiettivi climatici fissati al 2030.
L’efficienza energetica come leva strategica della politica nazionale
Secondo il 14° Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica pubblicato da ENEA, il 2024 segna per l’Italia un risultato record in termini di risparmio energetico: 4,5 Mtep, equivalenti all’energia consumata in un anno da oltre 4 milioni di abitazioni.
Un traguardo che testimonia l’efficacia delle politiche di efficientamento e il contributo decisivo di strumenti consolidati come Ecobonus, Bonus Casa e Superbonus, che nel quadriennio 2021-2024 hanno generato 2,48 Mtep di risparmio complessivo.
Pur in calo rispetto ai picchi del 2022, le misure fiscali restano un pilastro per la riqualificazione del patrimonio edilizio e per il contenimento della domanda energetica nazionale.
A questi risultati si affiancano i Certificati Bianchi, che nel 2024 hanno permesso un risparmio di 0,12 Mtep, portando il totale quadriennale a 0,716 Mtep, oltre le previsioni del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima. Anche il Conto Termico, destinato a interventi su impianti di climatizzazione e fonti rinnovabili, ha contribuito con 0,1 Mtep nel 2024, mentre la mobilità sostenibile ha registrato un incremento del 7% rispetto al 2023, raggiungendo 0,43 Mtep.
Nel complesso, queste azioni hanno consentito di coprire quasi integralmente il target intermedio del PNIEC e di ridurre significativamente la dipendenza energetica nazionale, confermando l’efficienza come una leva strutturale per competitività, sostenibilità e qualità della vita.
Diagnosi energetiche e transizione industriale: la sfida del 2025
Il contributo dell’industria e delle grandi imprese continua a crescere. Nel 2024 sono state realizzate 853 diagnosi energetiche da parte di 569 soggetti obbligati, per un risparmio stimato di 76,9 ktep/anno.
L’efficacia media degli interventi è aumentata, raggiungendo 0,10 ktep per audit, segno di una maggiore consapevolezza delle aziende sui vantaggi economici e ambientali derivanti da un uso più efficiente dell’energia.
Tuttavia, il rapporto ENEA evidenzia anche alcune criticità per il 2025. La rimodulazione del Superbonus e la fine di alcune agevolazioni straordinarie potrebbero rallentare il ritmo dei nuovi interventi, con una riduzione del risparmio atteso (0,127 Mtep nel 2024 contro 0,438 nel 2023).
Per mantenere il trend positivo, sarà necessario rafforzare le politiche di lungo periodo, semplificare le procedure amministrative e potenziare la formazione tecnica per imprese e pubbliche amministrazioni.
Secondo ENEA, la priorità per i prossimi anni è trasformare l’efficienza in una prassi diffusa e permanente, estendendo la cultura del risparmio energetico dai progetti edilizi ai sistemi produttivi. Solo in questo modo l’Italia potrà consolidare i risultati raggiunti e centrare gli obiettivi di decarbonizzazione fissati al 2030.
