Appello dei leader UE: il ritardo nel Piano d’azione per le pompe di calore mette a rischio investimenti e indipendenza energetica
La lettera inviata alla presidente della Commissione Europea sottolinea l’impellente necessità di attuare il Piano d’azione dedicato alle pompe di calore
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Più di 60 amministratori delegati del settore delle pompe di calore hanno lanciato un allarme in merito alle potenziali conseguenze economiche e occupazionali di un ritardo nell’attuazione del piano d’azione dell’Unione Europea dedicato a questa tecnologia chiave per l’indipendenza energetica del continente.
In una lettera indirizzata alla presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, i leader hanno sottolineato che qualsiasi ritardo metterebbe in pericolo gli investimenti previsti per circa 7 miliardi di euro nel periodo 2022-2025, un capitale vitale per sostenere l’espansione e l’innovazione in un’industria che conta già oltre 160.000 posti di lavoro in Europa e che presenta ampie opportunità di crescita.
L’industria delle pompe di calore si trova di fronte a una situazione critica
L’industria delle pompe di calore, riconosciuta dalla Commissione Europea come fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di indipendenza energetica dell’Europa delineati dal REPowerEU e nel Green Deal, si trova ora di fronte a una situazione critica.
La pubblicazione del piano d’azione dell’UE, inizialmente prevista per l’inizio del 2024, avrebbe dovuto offrire un supporto concreto per massimizzare il potenziale del settore. Tuttavia, i recenti sviluppi politici e la diminuzione dei prezzi del gas hanno portato alla diminuzione della fiducia dei consumatori e degli investitori, causando una probabile flessione nelle vendite di pompe di calore entro la fine del 2024.
Il contesto internazionale vede Paesi come gli Stati Uniti e diverse Nazioni asiatiche intensificare il supporto a questa tecnologica, rendendo ancora più urgente per l’UE agire per non perdere terreno nella corsa verso un futuro energetico più sostenibile e indipendente.
Il piano d’azione dell’UE deve fornire linee guida politiche chiare
La richiesta dei leader risulta, quindi, estremamente chiara: il piano d’azione dell’UE per le pompe di calore deve essere rilasciato senza ulteriori indugi, fornendo linee guida politiche chiare e incentivando l’accessibilità economica delle pompe di calore, per rafforzare la fiducia dell’industria e dei consumatori e capitalizzare sugli investimenti già effettuati.
Martin Forsèn, presidente dell’Associazione Europea delle Pompe di Calore, ha enfatizzato l’importanza di un mercato delle pompe di calore forte per l’Europa, evidenziando i benefici in termini di leadership industriale, creazione di posti di lavoro, decarbonizzazione e protezione contro la volatilità dei prezzi del gas.
Ha criticato la decisione della Commissione Europea di rallentare il piano d’azione, definendola contraria alle necessità attuali e puntando ad una rapida pubblicazione del piano per riallineare l’Europa verso gli obiettivi di indipendenza energetica e competitività a zero emissioni.
La lettera di sollecito inviata alla Commissione Europea si aggiunge a un precedente appello firmato da 19 organizzazioni e ONG, che richiedeva la stessa urgenza nella pubblicazione del piano d’azione per le pompe di calore, sottolineando un consenso trasversale sull’importanza di accelerare il supporto a questa tecnologia essenziale per il futuro energetico sostenibile dell’Europa.
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