Pompe di calore al posto delle caldaie: cosa dicono le prove di fattibilità
ENEA lancia PDC_RISC, app che valuta la sostituzione della caldaia con pompa di calore: i casi studio mostrano risparmi variabili a seconda di combustibile e isolamento
Sostituire una caldaia tradizionale con una pompa di calore è davvero sempre conveniente? Per rispondere a questa domanda, ENEA e l’Università di Padova hanno sviluppato l’app gratuita PDC_RISC, che consente di valutare in pochi minuti la fattibilità tecnica ed economica della sostituzione. Lo strumento considera i dati dell’edificio, dei radiatori e dei consumi, restituendo simulazioni realistiche. I primi cinque casi studio dimostrano che la convenienza dipende da fattori come il combustibile di partenza, il livello di isolamento e la tipologia di impianto: con GPL e gasolio i risparmi sono maggiori, mentre con metano o legna i benefici possono ridursi.
Cosa valuta l’app PDC_RISC: requisiti e parametri fondamentali
L’applicazione è stata pensata per edifici con riscaldamento autonomo a caldaia tradizionale, non a condensazione, e con radiatori compatibili con il sistema di simulazione. Per accedere alla valutazione occorre che l’abitazione abbia già beneficiato di interventi di efficientamento energetico (cappotto, nuovi infissi, isolamento di tetto o pavimento) e che sia stabilmente abitata da almeno un anno, così da avere dati di consumo attendibili. L’utente inserisce superficie, altezza, anno di costruzione, tipologia e numero di radiatori, oltre alle caratteristiche della caldaia esistente. Se i requisiti non sono soddisfatti, l’app segnala quali interventi sono necessari per rendere la sostituzione possibile, fornendo quindi anche una guida all’efficientamento futuro.
Dai casi studio: quando la sostituzione conviene davvero
I cinque esempi analizzati da ENEA mostrano scenari molto diversi.
- In una villetta di Teolo (PD), l’installazione di una pompa di calore da 6 kW al posto della caldaia a metano ha generato un risparmio annuo di 148 euro e una riduzione di 0,44 tonnellate di CO₂.
- In un appartamento a Livorno, con metano, il risparmio è salito a 301 euro e 0,84 tonnellate di CO₂ in meno.
- I vantaggi più marcati si registrano però in abitazioni servite da GPL, come a Catania, dove il risparmio stimato è di 403 euro annui.
- Con la legna, invece, i benefici economici risultano ridotti, pur garantendo un abbattimento delle emissioni, come testato in un appartamento ad Aosta di 95 mq.
- Infine, un appartamento a Cagliari non ha superato i requisiti di partenza: in questo caso, l’app ha indicato la necessità di ulteriori interventi di isolamento prima di considerare il passaggio alla pompa di calore.
I fattori critici per progettisti e famiglie
Dai risultati emerge che la sostituzione della caldaia con una pompa di calore è più vantaggiosa quando si parte da combustibili costosi come GPL o gasolio e quando l’edificio è già parzialmente efficiente. Con il metano i benefici sono più contenuti, mentre con la legna prevale la riduzione ambientale rispetto al risparmio economico. Per progettisti e tecnici è quindi cruciale valutare il grado di isolamento, la tipologia dei radiatori e la possibilità di abbinare l’intervento a un impianto fotovoltaico. Solo una visione integrata consente di massimizzare i benefici sia in termini economici che ambientali, trasformando l’investimento in una soluzione duratura per il comfort e la sostenibilità.
