Focus Efficienza Energetica

03.09.2025

Consumi elettrici in Italia: a luglio -3,5% su anno, ma rinnovabili e accumuli in crescita

A luglio 2025, consumi elettrici in Italia in calo del 3,5%. Bene fotovoltaico e eolico, idroelettrico contrastato e boom degli accumuli (+1817%). Saldi esteri dinamici.

A luglio 2025 il fabbisogno elettrico italiano si è ridotto del 3,5% rispetto allo stesso mese del 2024, attestandosi a 30.003 GWh. Considerando gli effetti del calendario e della temperatura (0,4 °C in meno rispetto al 2024), la contrazione si mantiene significativa (-2,0%). Nel periodo gennaio-luglio, il fabbisogno è leggermente calato (-0,3%). Incrementano la quota delle fonti rinnovabili (43,8%) e degli accumuli (+1817%), nonostante un calo dell’idroelettrico e un aumento della produzione eolica e fotovoltaica.

 

Domanda elettrica in calo: luglio segna -3,5% rispetto al 2024

A luglio, la richiesta di energia elettrica ha mostrato una chiara tendenza alla flessione, passando da 31 TWh del 2024 ai 30 003 GWh del 2025, ovvero un -3,5% coincidendo con una temperatura media leggermente inferiore (-0,4 °C) e lo stesso numero di giorni lavorativi. Se si corregge solo per l’effetto termico, la variazione si riduce al -2,0%, confermando che la riduzione dei consumi non è circostanziale, ma strutturale. Il calo interessa tutto il territorio nazionale: -3,7% al Nord e Centro, -2,9% nelle regioni meridionali e insulari.

 

Un mix produttivo sempre più rinnovabile, con fotovoltaico ed eolico in forte crescita

La quota di copertura del fabbisogno da fonti rinnovabili è rimasta stabile al 43,8%, in linea con il luglio 2024. Fotovoltaico ed eolico, tuttavia, hanno registrato incrementi importanti: +17,8% per il solare, grazie soprattutto a un aumento di capacità in esercizio (+873 GWh), capaci di compensare la diminuzione dell’irraggiamento (-33 GWh); +53,4% per l’eolico, che porta nuove quote di produzione. Fanno da contraltare un calo marcato dell’idroelettrico (-30,4%), della termica (-6,9%) e della geotermia (-2,2%).

 

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Fonte immagine: Terna.it

 

Idrico in sofferenza e termoelettrico in contrazione: gli equilibri del sistema

L’idroelettrico registra una contrazione significativa, segno di possibili criticità climatiche o gestione delle risorse idriche. Anche la produzione termoelettrica è in flessione, evidenziando una progressiva riduzione della dipendenza dai combustibili fossili. Questo equilibrio dinamico tra fonti pulite e convenzionali offre spunti utili per chi opera nella gestione della rete e nell’ottimizzazione degli impianti: il fotovoltaico e l’eolico emergono come leve chiave, mentre l’idroelettrico richiede risposte adattive, specie nei prossimi periodi di stress climatico.

 

Accumuli stand-alone: incremento record per la stabilità della rete

Luglio ha consegnato un balzo eccezionale degli accumuli stand‑alone, con un incremento del +1816,7%, segnale di una crescente consapevolezza verso soluzioni di flessibilità distribuita. Anche a luglio, il saldo estero ha contribuito significativamente al bilanciamento, con 4,6 TWh di import netti, in crescita dell’8,1% su base annua. Questi dati evidenziano come, ormai, la stabilità del sistema richieda sia maggiore resilienza interna sia connessioni esterne di rete, supportate da accumulo e flessibilità operativa.

 

Scambi con l’estero: import in aumento ed export in calo bilanciano la produzione interna

La capacità di coprire il fabbisogno con la produzione nazionale è aumentata leggermente, con il saldo estero che ha contribuito per il 15,4% della domanda totale.  In particolare, gli scambi netti con l’estero hanno mostrato un trend positivo: da gennaio a luglio, le importazioni nette sono calate del 10% rispetto al periodo dello scorso anno, a indicare un minore affidamento complessivo al mercato estero

 

Resilienza e flessibilità: cosa ci insegnano i dati di luglio per il futuro della rete

Il calo dei consumi, sostenuto da condizioni climatiche più favorevoli, suggerisce che il sistema ha un margine operativo più flessibile. Tuttavia, la vera trasformazione deriva dalla combinazione tra un crescente contributo delle rinnovabili intermittenti e l’esplosione dell’accumulo distribuito. Questi elementi forniscono un quadro di come la rete possa evolversi per essere più dinamica, reattiva e resiliente, specialmente in contesti dove il mix energetico cambia rapidamente. Chi progetta sistemi di generazione o rafforzamento della rete dovrà mettere al centro queste competenze per cogliere le opportunità di decarbonizzazione e affidabilità.

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