Missione Net Zero: l’Europa deve investire in pompe di calore e materiali sostenibili
La nuova analisi di BNEF ha messo a punto una serie di misure specifiche per Europa, Cina e Australia
Il nuovo rapporto di BloombergNEF evidenzia che le maggiori economie energetiche mondiali condividono caratteristiche comuni nella transizione verso una riduzione delle emissioni di carbonio.
Tuttavia, per raggiungere l’obiettivo di emissioni nette zero è necessario considerare che ogni Paese ha esigenze economiche significativamente diverse.
BNEF, nella sua nuova analisi ha messo a punto una serie di misure specifiche per Europa, Cina e Australia.
Net Zero: l’Europa deve investire nei materiali sostenibili
Raggiungere lo zero netto in Europa richiederà investimenti sostanziali in veicoli elettrici, pompe di calore e più in generale in materiali sostenibili, con l’obiettivo di soddisfare la domanda che attualmente è costantemente in crescita. In Europa gli investimenti saranno, quindi, concentrati nelle tecnologie per la domanda di energia.
Situazione opposta per la Cina, la quale, se nel 2000 generava solo 1/3 dell’elettricità rispetto all’Europa, ora ne genera più del doppio. In uno scenario zero netto entro la metà del secolo, la Cina dovrà investire principalmente nell’approvvigionamento energetico, non tanto nelle tecnologie, di cui di fatto, già dispone.
Infatti, secondo le proiezioni di BNEF, la Cina genererà tanta elettricità ogni 6 mesi quanto l’Europa ogni anno. L’ampio dispiegamento di energia nucleare e lo stoccaggio del carbonio aiuterano il Paese a raggiungere lo zero netto.
Net Zero: l’Australia può diventare un riferimento per l’idrogeno
Il terzo Paese che BNEF ha analizzato è l’Australia. In questo caso il percorso net zero è molto simile a quello della Cina: un rapido dispiegamento della generazione di energia eolica e solare e delle tecnologie a base di carbonio a basse emissioni guideranno la nazione verso un importante abbassamento del livello delle emissioni.
Ma non solo, l’Australia può diventare un importante produttore di idrogeno a zero emissioni, utilizzando elettricità a zero emissioni di carbonio.
Questo potenziale consentirà di esportare abbastanza idrogeno per soddisfare fino al 6% della domanda di carburante entro il 2050.