Focus Dal mondo

21.05.2025

L’idrogeno a basse emissioni in Europa nord-occidentale: potenzialità, ostacoli e strategie

L’idrogeno a basse emissioni è centrale nella transizione energetica dell’Europa nord-occidentale, ma servono investimenti, infrastrutture e politiche coordinate per accelerarne l’adozione.

L’idrogeno a basse emissioni si conferma una delle tecnologie chiave per sostenere la transizione energetica in Europa secondo l'ultima analisi dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA). In particolare, la regione dell’Europa nord-occidentale si distingue per il suo ruolo strategico nello sviluppo di un’economia dell’idrogeno sostenibile, grazie alla disponibilità di energia rinnovabile, infrastrutture già esistenti e iniziative politiche in evoluzione.

Tuttavia, non mancano ostacoli: alti costi di produzione, ritardi nei progetti e una domanda ancora troppo debole rischiano di rallentare l’avanzamento. Per questo, è necessario un piano integrato che coinvolga l’intera filiera dell’idrogeno e punti a rafforzare domanda, produzione e infrastrutture dedicate.

Le sfide attuali e le opportunità della filiera dell’idrogeno

L’Europa nord-occidentale rappresenta circa il 40% della domanda europea di idrogeno, con consumi concentrati nei settori chimico e della raffinazione. La regione dispone di un mix favorevole di potenziale rinnovabile, reti di trasporto gas e siti di stoccaggio sotterraneo.

Tuttavia, i costi dell’idrogeno elettrolitico restano elevati e la quota di progetti pienamente operativi è ancora limitata: meno dell’8% ha raggiunto uno stadio avanzato di sviluppo. La competitività rispetto all’idrogeno da fonti fossili richiede misure decise, come l’introduzione di prezzi sul carbonio adeguati e strumenti finanziari di sostegno.

Tra le iniziative più rilevanti vi sono i progetti CCS (Carbon Capture and Storage) come Porthos e Northen Lights, cruciali per la decarbonizzazione dei processi di produzione. Per ridurre i rischi di investimento, sarà indispensabile garantire contratti di fornitura a lungo termine e stimolare la domanda tramite norme e incentivi.

La RED III, ad esempio, introduce obiettivi vincolanti per l’utilizzo di idrogeno rinnovabile nell’industria e nei trasporti, ma l’attuazione nei vari Stati membri procede a ritmi differenti. In questo contesto, la cooperazione regionale e il coordinamento tra le strategie nazionali diventano elementi chiave per lo sviluppo di un mercato integrato.

Infrastrutture, rete e commercio: la corsa al 2030

Lo sviluppo dell’infrastruttura è un elemento imprescindibile per la diffusione dell’idrogeno a basse emissioni. L’Europa nord-occidentale potrebbe raggiungere una rete di circa 13.000 km di condotte entro i primi anni ’30, di cui buona parte derivante dalla riconversione di gasdotti esistenti, soluzione più rapida ed economica rispetto a nuove installazioni.

Tuttavia, solo il 6% dei progetti ha già raggiunto una decisione di investimento definitiva. Anche lo stoccaggio riveste un ruolo centrale: entro il 2030 si stima una capacità potenziale di 16 TWh per l’idrogeno sotterraneo, ma solo una minima parte di questi impianti è in fase avanzata. 

Parallelamente, la produzione europea di elettrolizzatori, concentrata soprattutto in Francia, Germania e Norvegia, deve fare i conti con un calo degli ordini e la revisione al ribasso dei piani di espansione industriale.

Sul fronte commerciale, l’Europa nord-occidentale si candida a essere uno dei principali hub di importazione globale: secondo le stime, entro il 2030 potrebbe assorbire il 60% delle importazioni mondiali di idrogeno per cui è già stata identificata una destinazione finale.

Meccanismi come le aste H2Global o il nuovo meccanismo UE in arrivo a settembre 2025 rappresentano strumenti essenziali per incentivare il commercio e superare il gap tra costi e prezzi di mercato.

Per conoscere tutti i dati in merito alla diffusione dell'idrogeno in Europa scarica il rapporto completo dell'IEA!

Documentazione disponibile

Northwest European Hydrogen Monitor 2025
Focus Tecnici - EN

Focus Correlati

Tecnologie elettriche e interoperabilità energetica: il progetto META BUILD a Bolzano
A marzo i partner del progetto META BUILD si sono riuniti a Bolzano per condividere i prog...
AI e sistema energetico globale: il nuovo report IEA svela gli scenari energetici del prossimo decennio
L’IEA analizza come l’adozione dell’intelligenza artificiale ridefinirà il fabbisogno elet...
Petrolio 2025: tra volatilità dei prezzi, nuove mosse dell’OPEC+ e domanda al ribasso per il 2025
Volatilità dei prezzi, nuovi equilibri produttivi e segnali di rallentamento globale stann...