Speciale 58
Le rotture tecnologiche nell'efficienza dei prodotti
Alcuni contenuti di questo speciale:
Intervista
Le vere Killer Application? <br />Le pompe di calore ad alta efficienza
Fin dalla sua nascita, nel 1993, Hidros è un'azienda fortemente orientata all'inovazione, che ha saputo sviluppare prodotti nell'ambito della deumidificazione, della refrigerazione dell'acqua e delle pompe di calore, introducendo sempre novità significative dal punto di vista tecnologico, delle applicazioni, della personalizzazione e del risparmio energetico.
Dott. Graziotto, posto che innovare è fondamentale per qualsiasi azienda, quali sono secondo lei le tecnologie sviluppate recentemente che in qualche modo si distaccano dalle logiche tradizionali del settore?
«In tempi piuttosto recenti si sono poste all’attenzione le pompe di calore ad alta efficienza, che sostituiscono in toto le caldaie tradizionali alimentate a combustibili fossili. Esse combinano una tecnologia innovativa nel circuito frigorifero impiegando un sistema ad alto rapporto di compressione ad iniezione di vapore, in combinazione con tecniche di controllo di alcune funzionalità decisamente avanzate. Inoltre si integrano egregiamente nel contesto delle energie alternative da fonti rinnovabili».
Il mercato riconosce queste nuove tecnologie?
«Il mercato riconosce senza dubbio queste tecnologie, sia per le caratteristiche di performance ed efficienza, e quindi di interessanti ritorni economici degli investimenti, nonché per il quadro normativo sia nazionale che europeo, che propone, ed in taluni casi impone, il ricorso a tali tecnologie».
E’ più difficile innovare completamente un prodotto o migliorarlo continuamente?
«Naturalmente la completa innovazione di un prodotto comporta spesso un approccio differente e a volte non convenzionale, di rottura rispetto all’esistente o al pregresso. Generalmente quindi innovare in toto un prodotto sostituendolo con uno ex novo, richiede energie e risorse più cospicue. Nonostante ciò, anche la propensione al miglioramento continuo richiede sia un sensibilità specifica, metodo, raffinatezza e puntigliosità. Entrambe queste attività costituiscono quindi, a mio avviso, quota parte del dna di un’azienda che vuole affrontare le sfide del mercato globale».
Ogni quanto tempo la vostra azienda introduce prodotti nuovi nel mercato?
«Una caratteristica specifica e peculiare della nostra azienda è la capacità di contenere in maniera decisamente marcata i tempi di sviluppo dei nuovi prodotti. Generalmente siamo in grado di proporre ogni anno prodotti nuovi, ma in alcuni casi riusciamo a contenere ulteriormente questi tempi di sviluppo grazie anche al know how specifico, e a tecniche specifiche di simulazione e test».
Quali di questi possono essere considerati veramente innovativi?
«Naturalmente quelli cui facevo riferimento nella prima domanda, ma nell’ambito della deumidificazione (altro core business aziendale), stiamo proponendo una serie di unità polifunzionali dal contenuto decisamente innovativo».
In ambito residenziale, secondo lei come saranno gli impianti di un’abitazione tipo nel 2050?
«L’orizzonte temporale che viene proposto in questa domanda mi sembra sinceramente un po’ eccessivo, dati anche i tempi attuali di invecchiamento dei prodotti (sempre più brevi) e il killeraggio tecnologico che subiscono dall’innovazione di cui si è parlato in precedenza. Nonostante ciò, si può affermare che, date le tipologie costruttive delle nuove abitazioni, la gestione delle condizioni di benessere ambientale avverrà sempre più tramite apparecchiature che gestiranno la ventilazione meccanica controllata, concentrando su di sé una varietà di funzioni: controllo delle condizioni termo igrometriche, controllo della qualità, unite al controllo dell’efficienza in ogni condizione di funzionamento in relazione anche ad apporti gratuiti che possono giungere dall’ambiente esterno».
Nel terziario, invece, come sarà la climatizzazione nel 2050, secondo lei?
«Fermo restando quanto esposto nella domanda precedente, ritengo che le pompe di calore ad alta efficienza e a velocità variabile nel sistema frigorifero costituiranno un elemento di sicuro interesse».
Dott. Graziotto, posto che innovare è fondamentale per qualsiasi azienda, quali sono secondo lei le tecnologie sviluppate recentemente che in qualche modo si distaccano dalle logiche tradizionali del settore?
«In tempi piuttosto recenti si sono poste all’attenzione le pompe di calore ad alta efficienza, che sostituiscono in toto le caldaie tradizionali alimentate a combustibili fossili. Esse combinano una tecnologia innovativa nel circuito frigorifero impiegando un sistema ad alto rapporto di compressione ad iniezione di vapore, in combinazione con tecniche di controllo di alcune funzionalità decisamente avanzate. Inoltre si integrano egregiamente nel contesto delle energie alternative da fonti rinnovabili».
Il mercato riconosce queste nuove tecnologie?
«Il mercato riconosce senza dubbio queste tecnologie, sia per le caratteristiche di performance ed efficienza, e quindi di interessanti ritorni economici degli investimenti, nonché per il quadro normativo sia nazionale che europeo, che propone, ed in taluni casi impone, il ricorso a tali tecnologie».
E’ più difficile innovare completamente un prodotto o migliorarlo continuamente?
«Naturalmente la completa innovazione di un prodotto comporta spesso un approccio differente e a volte non convenzionale, di rottura rispetto all’esistente o al pregresso. Generalmente quindi innovare in toto un prodotto sostituendolo con uno ex novo, richiede energie e risorse più cospicue. Nonostante ciò, anche la propensione al miglioramento continuo richiede sia un sensibilità specifica, metodo, raffinatezza e puntigliosità. Entrambe queste attività costituiscono quindi, a mio avviso, quota parte del dna di un’azienda che vuole affrontare le sfide del mercato globale».
Ogni quanto tempo la vostra azienda introduce prodotti nuovi nel mercato?
«Una caratteristica specifica e peculiare della nostra azienda è la capacità di contenere in maniera decisamente marcata i tempi di sviluppo dei nuovi prodotti. Generalmente siamo in grado di proporre ogni anno prodotti nuovi, ma in alcuni casi riusciamo a contenere ulteriormente questi tempi di sviluppo grazie anche al know how specifico, e a tecniche specifiche di simulazione e test».
Quali di questi possono essere considerati veramente innovativi?
«Naturalmente quelli cui facevo riferimento nella prima domanda, ma nell’ambito della deumidificazione (altro core business aziendale), stiamo proponendo una serie di unità polifunzionali dal contenuto decisamente innovativo».
In ambito residenziale, secondo lei come saranno gli impianti di un’abitazione tipo nel 2050?
«L’orizzonte temporale che viene proposto in questa domanda mi sembra sinceramente un po’ eccessivo, dati anche i tempi attuali di invecchiamento dei prodotti (sempre più brevi) e il killeraggio tecnologico che subiscono dall’innovazione di cui si è parlato in precedenza. Nonostante ciò, si può affermare che, date le tipologie costruttive delle nuove abitazioni, la gestione delle condizioni di benessere ambientale avverrà sempre più tramite apparecchiature che gestiranno la ventilazione meccanica controllata, concentrando su di sé una varietà di funzioni: controllo delle condizioni termo igrometriche, controllo della qualità, unite al controllo dell’efficienza in ogni condizione di funzionamento in relazione anche ad apporti gratuiti che possono giungere dall’ambiente esterno».
Nel terziario, invece, come sarà la climatizzazione nel 2050, secondo lei?
«Fermo restando quanto esposto nella domanda precedente, ritengo che le pompe di calore ad alta efficienza e a velocità variabile nel sistema frigorifero costituiranno un elemento di sicuro interesse».