Speciale 95
Efficientamento energetico ed edifici sostenibili: tipologie costruttive e convenienza economica
Intervista

Le fibre Artificiali Vetrose per l’isolamento termico degli edifici

Durante un convegno recentemente organizzato da F.I.V.R.A., l’associazione italiana che rappresenta i principali produttori italiani di lana di roccia e di vetro, a Roma, si è discusso del ruolo che ha l’isolamento termico degli edifici nel più ampio discorso globale sull’efficienza energetica.

La Conferenza Stato Regioni ha infatti pubblicato di recente delle Linee Guida sulle misure di prevenzione per la tutela della salute nell’utilizzo delle fibre artificiali vetrose, elaborate dal ministero della salute, che chiariscono come questi materiali, che offrono prestazioni molto alte in quanto ad isolamento termico, siano del tutto atossici e in generale non pericolosi per la salute e il benessere umano.

Le linee guida stilate dal Ministero definiscono le caratteristiche che devono possedere le FAV (Fibre Artificiali Vetrose) affinché possano essere definite come sostanze non pericolose per la salute umana, elencandole in due note: la “nota Q” e la “nota R”.

La “nota Q” impone che, tramite un test di laboratorio, sia provata l’elevata bio-solubilità delle fibre di vetro, cioè la capacità dell’organismo di smaltirle prima che possano causare danni di qualsiasi tipo. La “nota R”, invece, richiede che le fibre abbiano un diametro superiore ai 6 micron.

Secondo FIVRA, tutte le lane artificiali prodotte dai suoi associati rispettano entrambe queste prescrizioni e non sarebbero quindi dannose per la salute, come provato da alcuni istituti internazionali tra cui, ad esempio, il Fraunhofer.

Per approfondire questi ed altri aspetti relativi alle lane di roccia e di vetro abbiamo interpellato il presidente di FIVRA, il dott. Gianni Scotti, che ha risposto alle nostre domande a margine del convegno romano, al quale hanno partecipato anche diversi esponenti del mondo politico, a testimonianza del crescente interesse verso questi argomenti.


Dott. Scotti, quanto è importante l’isolamento termico rispetto al bilancio energetico totale di un edificio?

«L’isolamento termico è essenziale per il bilancio energetico totale di un edificio, non solo in inverno, ma anche in estate. Dalla tipologia e dalla quantità dell’isolamento dipende il fabbisogno termico dell’edificio e, di conseguenza, il dimensionamento dell’impianto di riscaldamento e raffrescamento.
Più l’edificio è isolato, di minore energia avremo bisogno per mantenere le condizioni di comfort, sia in inverno, sia in estate. Molto spesso questo ruolo è stato sottostimato, ma sono fiducioso che, con l’avvento degli edifici a energia quasi zero, si apra una nuova fase nell’utilizzo dei materiali isolanti. Infatti, grazie all’immissione sul mercato di impianti termici a bassa potenza, che si sposano benissimo con involucri super efficienti, sono fiducioso che assisteremo alla realizzazione di edifici quasi-passivi, ovvero edifici così ben isolati che necessitano di un impianto termico semplificato per mantenere le condizioni di comfort termico».


Quanto sono state importanti le detrazioni del 65% per il vostro settore e cosa eventualmente proporreste al governo come miglioramento o integrazione degli incentivi?

«Le detrazioni fiscali del 65% sono state ideate per avere un ruolo importante come stimolo per la riqualificazione energetica degli edifici; i dati mostrano, però, un esito differente. Gli interventi parziali (sostituzione di singole componenti tecnologiche) hanno avuto un grande beneficio da tale misura, mentre gli interventi più profondi ed estesi (l’isolamento della parte opaca dell’involucro) risultano pari a solo il 4% del totale degli interventi incentivati. Ciò è segno dei limiti di tale misura e della necessità di modificarla per abbattere le barriere che impediscono lo sfruttamento dell’enorme potenziale di risparmio energetico che caratterizza gli interventi più estesi e profondi. Questi ultimi hanno, infatti, i migliori valori di efficienza, efficacia e vita utile, ma sono anche i più costosi. Di fronte a ciò, l’utilità delle detrazioni fiscali è relativa, poiché non sono utili per abbattere il costo dell’intervento (in gergo tecnico, non sono bancabili). È dunque necessario che, almeno per le riqualificazioni profonde, le detrazioni fiscali siano sostituite con un incentivo bancabile (contributi in conto capitale o emissioni di certificati bianchi) che il beneficiario possa far valere come credito e dunque ottenere uno sconto sul costo dell’intervento. Il quadro potrebbe essere completato dall’erogazione di contributi in conto interesse, che coprano la quota parte del costo dell’intervento non coperta dall’incentivo bancabile. In questo modo, il risparmio generato dall’intervento potrebbe ripagare il costo dell’intervento stesso. In altri termini, le famiglie italiane potrebbero riqualificare i propri immobili senza dover anticipare alcuna somma».


Quali sono le differenze tra gli isolanti in fibre artificiali vetrose e altri materiali isolanti?

«Le lane minerali (lana di roccia e lana di vetro per isolamento) sono costituite da un fitto intreccio di fibre legate tra loro con resine termoindurenti che creano una struttura costituita da una moltitudine di celle aperte contenenti aria. Proprio come negli altri materiali isolanti, è l’aria immobile contenuta al loro interno che determina le proprietà di isolamento termico.
Diversamente, però, dagli altri materiali isolanti, la struttura e la composizione delle fibre delle lane minerali conferisce ai prodotti anche isolamento acustico (in termini sia di fono-isolamento, ovvero impedire la trasmissione del suono, sia di fono-assorbimento, ovvero attenuare il suono prodotto nello stesso locale) e protezione dal fuoco (diversi prodotti costituti da lane minerali sono classificati incombustibili (Euroclasse A1) o comunque come non partecipanti alla propagazione di un incendio (Euroclasse A2,s1-d0)».


   

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