Investimenti in energie rinnovabili: dati record nel 2022, ma siamo ancora lontani dai livelli necessari per la decarbonizzazione
Gli investimenti in energie rinnovabili, nonostante i dati buoni del 2022, rappresentano ancora meno del 40% degli investimenti necessari fino al 2030
Nel corso del 2022 gli investimenti in energie rinnovabili hanno raggiunto il livello record di 1,3 trilioni di dollari ma restano ancora profondamente al di sotto degli investimenti necessari ogni anno fino al 2030 per assicurare la decarbonizzazione e la transizione energetica.
Questi i dati presentati dal nuovo rapporto IRENA, il quale si concentra anche sulle disparità evidenziando che circa il 70% della popolazione mondiale risiede nei Paesi in via di sviluppo e ha ricevuto esclusivamente il 15% degli investimenti in energie pulite.
Investimenti in energie rinnovabili: i dati
Gli investimenti in energie rinnovabili per la transizione energetica hanno raggiunto, nel corso del 2022, 1,3 trilioni di dollari. Un nuovo record, che supera del 19% gli investimenti nel 2021 e del 50% negli anni pre-pandemia.
Tuttavia, questo rappresenta ancora meno del 40% degli investimenti medi necessari ogni anno fino al 2030.
È necessario, come afferma il rapporto, compiere sforzi aggiuntivi per aumentare gli investimenti soprattutto nel settore delle energie rinnovabili off-grid, le quali restano ben al di sotto dei 2,3 miliardi di dollari necessari ogni anno.
In merito alle tipologie di investimenti, dal 2020 al 2022 il fotovoltaico ha ottenuto il 43% dell’investimento totale, seguito dall’eolico onshore e offshore che hanno attirato rispettivamente il 35% e il 12%.
Investimenti sicuramente rilevanti, ma è necessario orientarsi anche su fonti rinnovabili meno mature e ad altri settori come il riscaldamento, il raffreddamento e l’integrazione di sistemi.
Investimenti: disparità e combustibili fossili
Il rapporto IRENA evidenzia che nel corso degli ultimi anni sono aumentate in modo significativo le disparità negli investimenti. Circa il 70% della popolazione mondiale, residente principalmente nei paesi in via di sviluppo ed emergenti, ha ricevuto solo il 15% dell’importo investito a livello globale tra il 2000 e il 2020.
Nel 2021, infatti, l’investimento pro capire in Europa è stato 127 volte superiore a quello dell’Africa subsahariana e 179 volte superiore a quello del Nord America.
A questo si unisce il fatto che l’industria dei combustibili fossili continua a beneficiare di sussidi. Per questo motivo è urgente attuare due linee:
- la graduale eliminazione degli investimenti in combustibili fossili
- l’eliminazione netta e costante dei sussidi ai combustibili creando un’adeguata rete di sicurezza per garantire standard di vita adeguati alle popolazioni vulnerabili.
Scarica il rapporto di IRENA per saperne di più!