Il valore dei dati per la transizione energetica: l’Italia e ENEA in prima linea in Europa
Analisi europea: raccolta dati energetici ancora frammentata. Il progetto LEAPto11 propone best practice e soluzioni per un uso strategico dei dati a supporto delle politiche industriali.

Fonte dell'immagine: ENEA
La corretta raccolta e valorizzazione dei dati energetici rappresenta un elemento chiave per il miglioramento continuo dell’efficienza energetica nelle imprese europee. Tuttavia, in molti Paesi UE, i dati ottenuti attraverso le diagnosi energetiche e i sistemi di gestione non vengono ancora utilizzati in modo strategico per orientare le politiche pubbliche.
È quanto evidenziato due recenti studi realizzati nell’ambito del progetto europeo LEAPto11, coordinato da ENEA e dall’Agenzia tedesca dell’energia (DENA). Il progetto coinvolge 10 agenzie nazionali dell’energia con l’obiettivo di supportare istituzioni e nell’implementazione della Direttiva europea sull’efficienza energetica, contribuendo a colmare il gap tra raccolta dati e decisioni di sistema.
Raccolta dati frammentata: la situazione nei Paesi europei
I due studi hanno messo in luce un quadro eterogeneo in merito alla gestione dei dati sull’efficienza energetica industriale a livello europeo. Attualmente, solo alcuni Stati – tra cui Italia, Portogallo e Irlanda – dispongono di database strutturati e aggiornati per monitorare le misure di efficienza energetica emerse dalle diagnosi.
In altri Paesi, i dati sono parziali o raccolti senza procedure uniformi. La situazione è simile per i sistemi di gestione dell’energia: solo 4 Paesi su 10 utilizzano questi dati per sviluppare nuove politiche, mentre in pochi casi vengono sfruttati per valutare l’efficacia delle azioni intraprese.
Il progetto LEAPto11 sottolinea, quindi, la necessità di una maggiore armonizzazione e sistematizzazione della raccolta e dell’uso dei dati energetici, al fine di orientare le strategie industriali verso obiettivi condivisi di decarbonizzazione e sostenibilità.
Buone pratiche e opportunità per un approccio strategico
Nonostante la criticità evidenziate, l’analisi ha anche individuato alcune best practice già in atto nei Paesi coinvolti. Tra queste spicca il Large Industry Energy Network (LIEN) in Irlanda, una rete che dichiara circa 200 imprese energivore impegnate nel miglioramento delle performance energetiche e nella riduzione delle emissioni.
In Germania, l’Initiative for Energy Efficiency and Climate Action Networks (IEEKN) ha visto oltre 450 reti di imprese collaborare per obiettivi comuni in materia di efficienza. In Italia, oltre all’obbligo di diagnosi per le imprese energivore che usufruiscono di agevolazione, si segnala il ruolo fondamentale della divulgazione tecnica attraverso strumenti come i Quaderni settoriali dell’efficienza energetica.
Il progetto LEAPto11 sottolinea come la nuova Direttiva rappresenta oggi un’occasione concreta per armonizzare le pratiche a livello europeo, rafforzando la cooperazione tra Stati membri e potenziando l’efficacia delle strategie di efficienza energetica.
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