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I cento anni di ANIMA e il rinascimento industriale in Europa

MCE 2014 si è aperta con i festeggiamenti per un altro importante traguardo, i 100 anni di ANIMA, la federazione della associazioni della meccanica, parte importante di Confindustria, che ha scelto MCE per celebrare un eccellenza italiana ancora poco valorizzata in patria, che però ha fatto dell'internazionalizzazione una vera e propria vocazione: "l'Italia oggi esporta più meccanica che moda, più farmaci che mobili - sono le parole di Marco Fortis, vice presidente della Fondazione Edison - quasi due terzi del surplus commerciale è fatto dalla meccanica”.

L'Italia vanta infatti la terza miglior bilancia commerciale al mondo nella meccanica non elettronica: con ben 70 prodotti in cui siamo primi al mondo per fatturato e produzione e 285 prodotti in cui abbiamo una leadership, come ad esempio le pompe per liquidi, i banchi per la refrigerazione commerciale, la rubinetteria e il valvolame e gli scambiatori di calore.

Antonio Tajani, vice presidente della Commissione Europea, ha lanciato, proprio al convegno di apertura per i 100 anni di ANIMA, il 'rinascimento del manifatturiero europeo', annunciando misure importanti per il comparto: “l'Europa ha deciso di mettere al centro delle proprie politiche il settore manifatturiero, la politica negli ultimi anni ha guardato troppo alla finanza, oggi finalmente, con il sostegno delle associazioni degli imprenditori, abbiamo ricostruito una politica industriale diversa, più verde, più competitiva, che punta sulla qualità e non sulla quantità”.

Nell’ultimo documento approvato dalla commissione europea si parla infatti di “rinascimento industriale”, che dovrà concretizzarsi con una serie di iniziative, come la riduzione del Cuneo fiscale e del carico burocratico alle imprese, la riforma della giustizia italiana, che dovrà essere in linea con i dettami europei, e diverse iniziative per l’accesso al credito da parte di aziende e privati.

“Faremo tutto il possibile - assicura Tajani - abbiamo destinato 150 miliardi alla politica industriale. Per la prima volta abbiamo ottenuto un risultato davvero importante. L'Europa sta cambiando, siamo ad una svolta vera, almeno per quanto riguarda gli interessi nel settore economico. Intendiamo andare avanti, convinti di fare non solo l'interesse di voi imprenditori, ma di tutti quegli uomini e donne che grazie alle vostre imprese hanno uno stipendio”.

Per Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, è importante che il governo dedichi più attenzione al settore dell’edilizia, perché una ripresa vera può partire solo da un punto fondamentale: “dobbiamo chiedere con forza che da parte del nuovo governo ci sia un'attenzione particolare al mondo dell'edilizia e dell'efficienza energetica, con un programma di investimenti che ci mettano al riparo dai rischi sismici e idrogeologici, su questo dovremmo chiedere una deroga alla UE. Il settore dell'edilizia è centrale, gli Stati Uniti, ad esempio, stanno trovando una nuova crescita proprio grazie al rilancio dell'edilizia. Una ripartenza in europa non può che passare da qui”.

Per Sandro Bonomi, presidente di ANIMA, è giunto quindi il momento di “dire basta alla diagnostica: adesso è necessario passare alla terapia. Sappiamo quali sono i problemi - prosegue Bonomi - é l'ora di somministrare le cure, la medicina può essere amara, ma quello che serve sono dei tagli chirurgici”.


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