Energie pulite: le economie emergenti hanno ricevuto meno del 15% del totale degli investimenti
Da un livello attuale di 270 miliardi di dollari, gli investimenti dovrebbero salire a 1,6 trilioni di dollari per uno sviluppo sostanziale delle energie pulite
Nell’attuale panorama energetico globale, l’urgenza di passare a fonti di energia pulita è fondamentale nelle economie emergenti e in via di sviluppo, dove l’accesso a finanziamenti a costi sostenibili rappresenta ancora una sfida significativa.
Secondo recenti studi condotti dall’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), per raggiungere gli obiettivi di limitazione del riscaldamento globale a +1,5°C, è necessario un incremento esponenziale degli investimenti in energia pulita in queste regioni, escludendo la Cina.
Da un attuale livello di 270 miliardi di dollari, gli investimenti dovrebbero salire a 1,6 trilioni di dollari entro l’inizio del prossimo decennio, il che implica un aumento di oltre sei volte rispetto ai livelli attuali.
Energie pulite: meno del 15% degli investimenti sono stati attribuiti alle economie emergenti
La maggior parte di questi investimenti dovrà essere canalizzata verso progetti di energia solare ed eolica su larga scala, infrastrutture di rete elettrica e iniziative per rendere edifici e impianti più efficienti dal punto di vista energetico.
Nonostante l’aumento globale del 40% degli investimenti in energia pulita dal 2020, che ha portato il totale a circa 1,8 trilioni di dollari nel 2023, le economie avanzate e la Cina hanno assorbito la gran parte di questa crescita.
Le economie emergenti e in via di sviluppo, al di fuori della Cina, anche se ospitano i due terzi della popolazione mondiale e contribuiscano per circa 1/3 al PIL globale, hanno ricevuto meno del 15% del totale degli investimenti in energia pulita.
Questo squilibrio riflette le sfide poste dal notevole costo del capitale in queste regioni, che scoraggia gli investitori e limita lo sviluppo di progetti di energia pulita.
Le tecnologie rinnovabili, come il solare fotovoltaico e l’eolico onshore, offrono già costi inferiori rispetto alle fonti fossili in molte aree del mondo.
Tuttavia, l’IEA sottolinea che il costo del capitale per i progetti su larga scala in queste tecnologie nelle economie emergenti e in via di sviluppo è significativamente superiore rispetto a quello delle economie avanzate. Una riduzione dell’1% nel divario dei costi del capitale potrebbe, secondo l’IEA, abbattere i costi di finanziamento dell’energia pulita di 150 miliardi di dollari annualmente.
Energie pulite: rendere i finanziamenti più accessibili e ridurre i rischi
Il Direttore esecutivo dell’IEA, Fatih Birol, ha evidenziato le enormi opportunità che le economie emergenti e in via di sviluppo hanno nell’incontrare il crescente fabbisogno energetico tramite tecnologie pulite.
Tuttavia, ha sottolineato l’importanza di rendere i finanziamenti più accessibli e di ridurre i rischi attraverso regolamentazioni chiare e tempestive per attrarre investimenti. in questo senso, l’IEA raccomanda anche un significativo aumento del sostegno finanziario e tecnico internazionale per colmare questo divario di investimenti.
In risposta alla necessità di ridurre il costo del capitale per gli investimenti in energia pulita, l’IEA è stata incaricata durante il vertice di Parigi su un nuovo patto di finanziamento globale risalente a giugno 2023, si elaborare raccomandazioni specifiche.