Il DL “Sostegni ter” frena la cessione del credito: il blocco di migliaia di cantieri
Secondo le associazioni che rappresentano le imprese che operano nel settore dell’edilizia e degli impianti, le nuove disposizioni del Sostegni ter, in vigore dal 7 febbraio 2022, rappresentano un grande ostacolo per la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza degli edifici

Alle Associazioni che rappresentano i settori più importanti per la realizzazione degli interventi di edilizia e impiantistica necessari alla riqualificazione energetica degli edifici, come quello della fabbricazione, distribuzione, progettazione e costruzione e installazione di impianti e quello delle costruzioni e dell’involucro edilizio, la stretta su sconto in fattura e cessione del credito proprio non convince.
Ciò che non soddisfa AiCARR, ANGAISA, Assistal, Assoclima, Assotermica, CNA Installazione Impianti, Confartigianato Impianti, Confartigianato Legno Arredo, Cna Produzione, FederlegnoArredo, UNICMI è la mancanza di continuità e coerenza nelle (tante) modifiche che nell’ultimo periodo il governo italiano ha fatto alle normative che riguardano i bonus per l’edilizia, ed è per questo che chiedono maggiore stabilità.
Qualche giorno fa infatti in Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il DL n.4/2022 “Sostegni ter”, le cui disposizioni, all’art. 28 “Misure di contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche”, hanno modificato l'art. 121, comma 1 del Decreto Rilancio nel seguente modo:
1. I soggetti che sostengono, negli anni 2020, 2021, 2022, 2023 e 2024, spese per gli interventi elencati al comma 2 possono optare, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione spettante, alternativamente:
a) per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d’imposta, di importo pari alla detrazione spettante, con facoltà di successiva cessione del credito cedibile dai medesimi ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari senza facoltà di successiva cessione;
b) per la cessione di un credito d’imposta di pari ammontare, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari senza facoltà di successiva cessione.
Le nuove disposizioni previste dall’art. 28 del Sostegni ter, in vigore dal 7 febbraio 2022, rappresentano quindi una svolta per le agevolazioni previste dai bonus per l’edilizia: la cessione del credito può essere effettuata solo tra il beneficiario dell’agevolazione e l’intermediario finanziario e non saranno più possibili le cessioni multiple.
Ciò significa che i crediti d’imposta potranno essere ceduti esclusivamente agli intermediari finanziari, e non sarà più possibile la cessione del credito all’azienda, che a sua volta poteva cederlo alla banca. Questo vale anche nel caso in cui si ricorra allo sconto in fattura, poiché anche per le imprese e i professionisti sarà possibile cedere il credito una sola volta (inoltre, segnaliamo che, sulla base delle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2022, venerdì 4 febbraio verrà aggiornato il canale telematico per la trasmissione delle comunicazioni inerenti alla cessione del credito e allo sconto in fattura).
Cessione del credito: sì a maggiore controllo, no al blocco delle imprese
Secondo le Associazioni di edilizia e impianti però, questa nuova decisione rischia di bloccare ulteriormente le imprese e i lavori per la riqualificazione degli immobili, già frenati dal vertiginoso aumento dei costi delle materie prime, dalla difficoltà di reperire i materiali e dai lunghi tempi e passaggi burocratici necessari all’avvio dei cantieri.
“Chiediamo con forza che quanto previsto dall’art. 28 possa essere ritirato al più presto. Sappiamo che potranno esservi modifiche nel corso dell’esame in Parlamento per la conversione in legge, ma abbiamo bisogno di certezze fin da subito perché l’impatto negativo lungo tutta la filiera è reale e si sta già facendo sentire” hanno dichiarato i portavoce delle Associazioni della filiera. “E’ indubbio che tutto ciò introduca incertezze tra gli operatori e blocchi un mercato che ha invece bisogno di chiarezza e semplificazioni; basti pensare che ancor prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo molte imprese si sono viste rinegoziare le condizioni finanziarie inizialmente pattuite per la cessione del credito con notevoli perdite”.
La decisione di limitare la circolazione dei crediti fiscali, però, deriva dalla volontà del governo e dell’Agenzia delle Entrate di avere un maggiore controllo finanziario nel settore delle agevolazioni per l’edilizia, che rischia di diventare un focolaio di truffe, volontà dimostrata anche con l’introduzione, avvenuta lo scorso novembre, del Decreto anti-frodi, che ha introdotto l’obbligatorietà del visto di conformità e dell’attestazione della congruità delle spese nel caso in cui il beneficiario scelga lo sconto in fattura o la cessione del credito.
Focus Correlati


