Focus Efficienza Energetica

16.04.2024

Riscaldare il futuro: il potenziale inesplorato del recupero del calore di scarto nelle città europee

Dalle fabbriche ai data center, molti Paesi europei hanno iniziato a implementare sistemi di recupero del calore di scarto, che catturano l’energia termica da molteplici fonti

Il recupero del calore di scarto rappresenta una risorsa di energia rinnovabile ancora largamente inesplorata, capace di soddisfare una quota significativa del fabbisogno energetico dell’Unione Europea per riscaldamento degli edifici e produzione di acqua calda.

Tale potenziale è rimasto perlopiù inutilizzato offrendo un’ampia opportunità per un avanzamento verso una gestione energetica più sostenibile.

Il nuovo rapporto EHPA ci spiega come sfruttare al massimo il calore di scarto.

 

Recupero del calore di scarto: una soluzione più adottata nelle aree urbane europee

Vari settori, dalle fabbriche ai data center, hanno iniziato a implementare sistemi di recupero del calore di scarto, che catturano l’energia termica da molteplici fonti. Questi sistemi contribuiscono efficacemente al riscaldamento e raffreddamento (District Heating and Cooling, DHC), spesso integrati con pompe di calore.

Il seminario online organizzato da EHPA intitolato “From Waste to Worth: Innovative Waste Heat Recovery Solution in District Heating & Cooling” ha offerto un’approfondita panoramica su come attuare queste strategie, i vantaggi operativi e gli impatti ambientali positivi, presentando casi di successo da diversi Paesi europei.

Organizzato nell’ambito del progetto REWARDHeat dell’UE, finanziato dal programma Orizzonte 2020, l’evento ha messo in luce le esperienze di Francia, Regno Unito, Svezia e Finalandia.

Durante la tavola rotonda, András Takács, Policy Officer presso Euroheat & Power, ha evidenziato come il teleriscaldamento stia diventando una soluzione sempre più adottata nelle aree urbane europee, con oltre 17000 reti che servono circa 67 milioni di cittadini. Takàcs ha spiegato che in ogni città esistono fonti non sfruttate di calore residuo, come gli uffici, gli edifici commerciali, le stazioni della metropolitana, i data center e gli impianti industriali.

Questi sistemi di teleriscaldamento e raffreddamento utilizzano il calore residuo per produrre acqua calda, la quale viene distribuita agli edifici tramite una rete di tubi sotterranei isolati. Abbinando queste infrastrutture alle pompe di calore è possibile fornire un riscaldamento e un raffreddamento puliti ed efficienti a milioni di famiglie, rappresentando un’alternativa sostenibile ai metodi tradizionali basati sui combustibili fossili.

 

Recupero del calore di scarto: i 4 siti dimostrativi

Il seminario ha, inoltre, introdotto 4 siti dimostrativi che illustrano l’efficacia del recupero del calore di scarto. Il primo, a La Seyne-Sur-Mer in Francia, vede la collaborazione con Électricité de France (EDF), che ha sviluppato la piattaforma DEMix per la gestione delle reti energetiche locali. Côme Bissuel, ingegnere ricercatore di EDF, ha spiegato come questa piattaforma faciliti la raccolta e la condivisione di dati e previsioni, supportando così l’ottimizzazione della rete che serve diversi edifici, tra cui una stazione di pompaggio, un casinò e un complesso di edilizia sociale.

Un altro esempio è il Clyde Gateway Energy Project a Glsgow, descritto da Hugh Moore come il più ambizioso programma di rigenerazione della Scozia. Questo progetto comprende due reti di teleriscaldamento: una tradizionale già operativa e una di quinta generazione in fase di progettazione, destina a espandersi per servire un numero crescente di edifici.

A Luleå, in Svezia, Jon Summers del RISE ha descritto come il calore di scarto di un data center venga utilizzato per alimentare la rete locale di teleriscaldamento, funzionante anche con temperature esterne di -20 °C.

Infine, Jere Oksananen ha illustrato il caso di Helsinki, dove la compagnia energetica HELEN ha implementato un’estesa rete di teleriscaldamento e un impianto di pompe di calore da 160 MW per il calore e 100 MW per il raffreddamento, mostrando l’avanzato livello di integrazione raggiunto in Finlandia.

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