Riqualificazione off-site: lo studio ENEA che accelera l’efficienza energetica degli edifici
Lo studio ENEA sull'Edilizia Off-Site evidenzia come l'industrializzazione dell'edilizia possa rendere più efficiente, sostenibile e rapida la riqualificazione degli edifici in Italia.

Fonte dell'immagine: ENEA
Per migliorare i tempi, i costi e la sostenibilità degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, l’ENEA ha analizzato le potenzialità dell’approccio off-site. Lo ha fatto nell’ambito del progetto OFFICIO, in collaborazione con il Politecnico di Milano, l’Università Politecnica delle Marche e l’Università di Bologna.
Lo studio ha messo in evidenza come l’uso di componenti prefabbricati assemblati in fabbrica – noti come OSC (Off-Site Construction) – possa rappresentare una soluzione concreta per il rilancio del patrimonio edilizio italiano.
I vantaggi sono molteplici: minori tempi di intervento, meno sprechi e un impatto ambientale e sociale decisamente più contenuto.
L’industrializzazione dell’edilizia come chiave per una riqualificazione più rapida e sostenibile
L’Off-Site Construction si basa su un concetto semplice: realizzare omponenti prefabbricati pronti per essere trasportati e installati in cantiere, riducendo tempi, costi e disagi.
Lo studio ENEA ha evidenziato come questa modalità costruttiva garantisce vantaggi ambientali – come la direttiva di consumi idrici e produzione di rifiuti – ma anche economici, grazie a un maggiore controllo sui costi.
I benefici si estendono anche alla sfera sociale, poiché gli interventi risultano meno invasivi per i residenti e più sicuri per i lavoratori. In Italia, l’adozione dell’OSC trova terreno fertile soprattutto negli interventi di isolamento termico, in particolare nei Sistemi di Isolamento Termico a Cappotto (ETICS), che negli ultimi anni hanno registrato una crescita importante, spinta anche dagli incentivi fiscali.
Il ruolo delle PMI, dei nuovi materiali e delle azioni politiche per il futuro dell’OSC
La ricerca ha permesso di mappare 116 aziende attive nel settore dell’isolamento termico, di cui 27 già specializzate nell’uso dell’approccio off-site. Si tratta principalmente di PMI italiane con una forte propensione all’innovazione e alla produzione di soluzioni a secco.
Il progetto OFFICIO ha analizzato anche i materiali più adatti all’OSC, evidenziando almeno 20 soluzioni a basso impatto ambientale: tra queste, materiali ricavati da risorse locali e riciclate come lana di pecora, cellulosa e poliuretano rigenerato.
Tuttavia, il settore affronta ancora criticità rilevanti: dalla frammentazione della filiera alla carenza di manodopera qualificata, fino alla scarsa conoscenza delle tecnologie. Lo studio propone un piano d’azione che prevede il coinvolgimento delle associazioni di categoria e delle imprese per definire linee guida, condividere buone pratiche e orientare le politiche pubbliche.
Obiettivo: rendere la riqualificazione off-site una soluzione concreta, accessibile e diffusa.
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