Speciale 44
Il nuovo e le ristrutturazioni, quale mercato per l'idrotermosanitario?
Referenza

Riqualificazione edilizia ed energetica di una villa storica

L’intervento di seguito descritto riguarda il recupero architettonico di una porzione di edificio destinato a casa di civile abitazione con giardino annesso. L’antica dimora, realizzata a Felizzano (Alessandria) tra il 1700 e il 1800, è inserita in un complesso urbano ed è costituita da una casa in linea disposta in 4 livelli di forma a C.

La casa, in evidente stato di degrado, pur presentando i segni di parziali ristrutturazioni subite nel corso degli anni, manteneva inalterate le caratteristiche fondamentali dell’architettura di
quel periodo. Murature portanti in mattoni pieni (in parte crudi), soffitti lignei, pavimentazioni in cotto e graniglia, porte e sovrapporte in legno massello.

Lo sforzo progettuale è stato quello di ridare vita agli ambienti, nel rispetto delle particolarità architettoniche originali integrate con soluzioni tecniche moderne in grado di garantire la necessaria funzionalità. Il lavoro di integrazione tra le due figure professionali (ing. Maurizio Ceriana e arch. Raffaella Luchetti) è stato ulteriormente complicato dal fatto che in questo caso i progettisti sono essi stessi anche i proprietari dell’abitazione e pertanto il livello di approfondimento di ciascun dettaglio è stato notevole.

Per raggiungere gli scopi di cui sopra si è deciso di utilizzare le migliori tecnologie presenti sul mercato relativamente alle soluzioni impiantistiche, mentre si è cercato di utilizzare prodotti il più possibile naturali per il recupero architettonico.

Vista la dimensione dell’abitazione e le esigenze degli occupanti, particolare attenzione è stata prestata alla riqualificazione energetica dello stabile, mantenendone inalterate forma e proporzioni, e alla gestione degli spazi in modo semplice e flessibile.

L’intervento architettonico


Riqualificazione energetica di una villa storica - AermecUna volta deciso come ridistribuire gli spazi in funzione delle nuove esigenze è stato indispensabile operare il consolidamento della struttura originaria.

Le tecniche utilizzate sono state differenti a seconda delle zone di intervento: in particolare sono state completate alcune porzioni di struttura metallica derivanti da un precedente consolidamento, sono stati rimossi tutti i manufatti posticci dai soffitti lignei provvedendo alla loro pulizia e sostituendo
le porzioni ammalorate, sono state consolidate alcune volte originarie in ferro e laterizio a vista, provvedendo altresì alla loro sabbiatura e verniciatura con prodotti stabilizzanti.

Tutte le strutture confinanti con spazi esterni sono state isolate termicamente con sistemi differenti quali copertura ventilata, cappotto interno e cappotto esterno dove possibile; inoltre sono state realizzate soluzioni impiantistiche che provvedessero anche all’isolamento termico delle strutture
orizzontali (pavimenti radianti).

Sono stati sostituiti tutti i serramenti esterni, nel rispetto delle forme e dei materiali originari, con prodotti tecnicamente moderni rispondenti alle richieste relative al risparmio energetico.

Tutti i serramenti interni e i rispetttivi sovraporte lignei sono stati restaurati sostituendo le parti ammalorate; la volta affrescata è stata restaurata ripristinando le fessure più evidenti e ridando vita alle colorazioni originarie.

Per le pavimentazioni, ove possibile, sono stati riutilizzati i materiali presenti nell’abitazione che, dopo essere stati rimossi per consentire il risanamento e la realizzazione degli impianti, sono stati opportunamente trattati e poi posati nuovamente, nel rispetto delle tecniche originarie.


Descrizione degli impianti interni


Stante la grande inerzia della struttura da riscaldare e raffrescare, stante il basso livello di isolamento termico e considerando la volontà di utilizzare gli spazi nel modo più libero possibile, la scelta progettuale è stata quella di realizzare due impianti completamente sovrapposti:
  • Impianto di riscaldamento e raffrescamento a pavimento radiante;
  • Integrazione impianto di riscaldamento e raffrescamento e deumidificazione con ventilconvettori ad incasso;
Il primo impianto è utilizzato come base, ovvero ad esso viene demandato l’abbattimento dei carichi termici sia invernali che estivi per mantenere la casa nelle condizioni termoigrometriche di comfort minimo.

Al secondo impianto, attraverso una logica di inserimento automatico comandata da sensori posti in ambiente, è demandata la copertura dei picchi di richiesta. Tale logica di base è facilmente modificabile anche relativamente a singole porzioni dell’edificio per ovviare ad esigenze temporanee e rendere più agevole la messa a regime dei sistemi in caso di spegnimenti o riavviamenti non
programmati.

Risolto in questo modo l’aspetto della funzionalità è stato necessario trovare una mediazione sugli aspetti estetici ed operativi. La scelta del pavimento radiante, sicuramente efficace dal punto di vista estetico, presentava una serie di problematiche dal punto di vista operativo, che non sono state di facile soluzione. Gli spessori richiesti, quasi mai disponibili, hanno determinato la scelta di soluzioni differenti da un ambiente all’altro, con evidenti complicazioni di equilibratura idraulica.

Nel caso specifico sono stati usati pannelli di spessori variabili, pannelli a secco, in alcune zone solo un supporto per le tubazioni, massetti speciali a spessore ridotto e soprattutto è stato necessario predisporre una progettazione accurata di tutte le interferenze impiantistiche (elettriche e meccaniche) per garantire lo spazio necessario per la pavimentazione.

Anche in questo caso le tipologie utilizzate sono state diverse: legno, cotto, graniglia tradizionale, gres, come pure differenti sono state le tecniche di posa: incollaggio classico, sabbia e cemento, sistemi flottanti.

Una volta deciso quanto sopra è stato possibile determinare le integrazioni necessarie e quindi, non senza discussioni, il posizionamento ed il tipo di terminali da utilizzare.

Nel caso specifico la ventilcassaforma è stata l’elemento più utilizzato, anche se in taluni ambienti si è preferito utilizzare ventilconvettori da incasso e ventilconvettori a parete per risolvere meglio problematiche legate al controllo dell’umidità.

In tutti i casi l’integrazione è stata completata con accorgimenti estetici, tinteggiature, controsoffitti, mobili su misura in modo da rendere la vista dei terminali il meno impattante possibile, pur mantenendo i necessari requisiti di funzionalità e manutenzione.


Sistema di generazione e regolazione


Merita infine fare un piccolo cenno al sistema di produzione scelto per alimentare gli impianti della casa.

Il fabbisogno di energia primaria è garantito in regime invernale, da una caldaia a condensazione alimentata a gas metano e in regime estivo da un refrigeratore acqua/aria installato in locale interno.Sono installati altresì 8 collettori solari, per un totale di circa 20 mq, a cui è demandata la produzione dell’acqua calda sanitaria e, in ciclo invernale, l’integrazione al circuito di riscaldamento a bassa temperatura.

Tutti gli impianti elettrici della casa sono di tipo domotico e permettono la programmazione di scenari, riconfigurabili nel tempo, che possono comprendere anche particolari settaggi per gli impianti di riscaldamento e raffrescamento. Tali settaggi sono poi “raggiunti” dagli impianti grazie a
centraline di regolazione programmate specificamente allo scopo.

Impianto idronico schemi

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