Prezzi stabili per pellet, legna e cippato: i biocombustibili legnosi restano la scelta più conveniente per il riscaldamento
Pellet, legna e cippato si confermano tra le fonti di riscaldamento più convenienti e sostenibili: prezzi stabili, risparmi consistenti e filiere locali sempre più efficienti.
Settembre 2025 segna un nuovo equilibrio per il mercato dei biocombustibili legnosi, con prezzi sostanzialmente stabili e una domanda che continua a crescere, spinta dal bisogno di soluzioni economiche, sicure e rinnovabili per il riscaldamento domestico.
Secondo le elaborazioni di AIEL, pellet, legna da ardere e cippato si confermano fonti di energia accessibili e sostenibili, capaci di coniugare efficienza economica e tutela ambientale in un periodo in cui i combustibili fossili mostrano ancora forte volatilità.
Pellet: convenienza e sostenibilità in un mercato maturo
Nel mese di settembre, il pellet certificato ENplus® A1 ha registrato un prezzo medio di 5,6 euro per sacco da 15 kg, in lieve crescita rispetto al 2024 ma ancora competitivo rispetto alle fonti fossili.
Con un costo medio di 79 €/MWh, il pellet garantisce risparmi fino al 40% rispetto al gas naturale e oltre il 40% rispetto al gasolio da riscaldamento.
La stabilità dei prezzi è il risultato di un mercato ormai maturo e ben strutturato, in cui la filiera nazionale, dalla produzione alla distribuzione, ha saputo garantire continuità e qualità anche nei momenti di maggiore incertezza energetica.
Oltre alla convenienza, il pellet rappresenta oggi una scelta consapevole per chi desidera ridurre le emissioni di CO₂ e contribuire alla transizione energetica, utilizzando una fonte rinnovabile, certificata e tracciabile.
Legna e cippato: energia locale per un riscaldamento sostenibile
Anche la legna da ardere si mantiene su livelli di prezzo vantaggiosi, con un costo medio di 60 €/MWh, che consente un risparmio del 45-50% rispetto alle soluzioni fossili. Per le famiglie che utilizzano camini o stufe moderne, i costi annuali per il riscaldamento restano contenuti, intorno ai 570 euro, con prestazioni elevate se la legna è ben stagionata e a basso contenuto di umidità.
Il cippato, invece, si conferma il biocombustibile più economico sul mercato. La classe A1, destinata a impianti domestici e piccoli sistemi collettivi, mostra un prezzo medio di 136 €/t, pari a circa 33 €/MWh.
Per un’abitazione bifamiliare, la spesa annua si attesta intorno ai 660 euro, con un risparmio fino al 75% rispetto al gasolio. La sua competitività è dovuta alla filiera corta e all’utilizzo di materia prima locale, che ne fanno una delle risorse più coerenti con i principi dell’economia circolare.
Biomasse legnose: il valore di una filiera rinnovabile e accessibile
In un contesto energetico in cui la sostenibilità deve andare di pari passo con l’accessibilità economica, i biocombustibili legnosi continuano a rappresentare una risposta concreta. Pellet, legna e cippato offrono vantaggi ambientali e sociali: riducono la dipendenza dalle importazioni, sostengono le filiere forestali italiane e promuovono l’autonomia energetica dei territori.
Una scelta che non riguarda solo il risparmio, ma anche una visione di futuro più sostenibile, locale e circolare, in cui le risorse naturali vengono valorizzate con responsabilità e innovazione.
