Focus Efficienza Energetica

29.03.2022

Prezzi, consumi ed emissioni in salita: i dati ENEA sul sistema energetico italiano nel 2021

ENEA ha presentato l’analisi finale che riporta i dati relativi ai prezzi dell’energia, ai consumi energetici e alle emissioni inquinanti relativi a tutto il 2021, con un focus sulla spesa pubblica per la ricerca e l’efficienza energetica

Per individuare le criticità attuali e anticipare quelle future dal 2017 gli Stati membri sono obbligati a svolgere delle attività di monitoraggio della transizione energetica. E come ogni anno, dopo aver pubblicato le quattro analisi trimestrali sui trend del sistema energetico italiano dell’anno precedente, l’ENEA ha realizzato l’analisi finale relativa a tutto il 2021 che, viste le dinamiche inedite dell’ultimo periodo relative al mercato dell’energia, offre dati particolarmente interessanti, sia per i cittadini che le imprese.

In Italia, rispetto al 2020, nel 2021 i consumi energetici sono cresciti dell’8%, nonostante l’impennata dei prezzi per gas ed elettricità, sostenuta principalmente dalla guerra tra Ucraina e Russia. E con la ripresa, seppur lenta, dell’economia dagli effetti della pandemia, sono aumentati anche i consumi energetici e di conseguenza anche le emissioni inquinanti, soprattutto durante il II trimestre, che si erano momentaneamente arrestati a causa del blocco delle attività derivato dalla diffusione del virus.

Secondo l’analisi ENEA, nel 2021 le emissioni di CO2 sono aumentate del +8,5%, segnando un forte peggioramento dell’indice ISPRED (-27%), che misura la transizione energetica in base all’andamento di 3 dimensioni - prezzi, emissioni di CO2 e sicurezza degli approvvigionamenti – che hanno subito un notevole calo, in particolare la decarbonizzazione che è scesa del -45%.

Per quanto riguarda i prezzi dell’energia, nell’ultimo trimestre del 2021 si è osservato un rialzo senza precedenti: il prezzo del gas nel mercato virtuale per lo scambio del gas naturale in Europa è cresciuto del 400%, attestandosi intorno ai 100 €/MWh rispetto ai 20 €/MWh del I trimestre; stessa cosa per quello dell’elettricità, che nello stesso intervallo di tempo sulle borse europee è cresciuto del 300%, passando da 60 a 240 €/MWh.  

Guardando sempre al IV trimestre 2021, i prezzi al consumo in Italia sono aumentati circa il doppio rispetto all’aumento medio registrano nell’eurozona, dove l’elettricità ha raggiunto +30%, e il gas +40% ma, nonostante le cifre nelle bollette degli italiani siano diventate tremendamente alte, bisogna tenere conto del fatto che l’aumento dei prezzi all’ingrosso è stato comunque contenuto grazie agli interventi del governo.

Osservando i dati relativi ai consumi finali di energia, si nota che l’aumento rispetto al 2020 è stato del 9%, di cui il 40% è imputabile al petrolio, il 30% al gas naturale, quasi il 20% alle importazioni di elettricità e la quota restante ai combustibili solidi.  I consumi di energia rinnovabile vedono un aumento marginale, con la quota di fonti rinnovabili si è attestata al di sotto del 19% dei consumi finali, in diminuzione di oltre un punto percentuale rispetto ai massimi raggiunti nel 2020.

Nel 2021 la domanda di petrolio cresce del +10%, quella di gas del 7%, carbone +10% e la domanda di elettricità sulla rete aumenta di quasi 17 TWh rispetto al 2020, quando rispetto al 2019 era scesa di 18,5, una crescita imputabile alla ripresa della produzione industriale dopo la prima fase della pandemia.

In linea con l’aumento dei consumi di energia primaria, crescono anche le emissioni di CO2 che registrano +8,5% soprattutto a causa dei trasporti (cresciuti del 17% rispetto al 2020), responsabili di oltre la metà delle emissioni, del civile (20%), della generazione elettrica (15%) e dell’industria (8%). Rispetto al 2019, prima della pandemia, nel 2021 le emissioni si sono ridotte del -3,5%, con consumi di energia a -2%, mentre in Europa si sono ridotte del -9%, con consumi di energia a -5%.

Ma quanto viene speso per la ricerca e l’efficienza energetica? 

La parte finale dell’analisi ENEA riporta un focus sulle spese pubbliche effettuate per la ricerca energetica effettuate dal 2016 all’inizio del 2020 , che sono cresciute continuamente e significativamente a livello globale.

Nel mondo gli investimenti per l’efficienza energetica rappresentano il 25% della spesa per la ricerca energetica; dal 2018 si osserva un raddoppio delle spese per l’idrogeno e le celle a combustibile, soprattutto in Europa e Asia, e un forte aumento di quelle per le rinnovabili e le tecnologie per la conversione, trasmissione e stoccaggio dell’energia.

La spesa destinata al settore delle fonti rinnovabili si stabilizza, mantenendosi su una quota del 15%, quella destinata alle fonti fossili continua a ridursi, attestandosi intorno al 7%, mentre quella relativa al nucleare rimane stabile anche intorno al 21%.

Sugli investimenti per le tecnologie low carbon si osservano importanti sviluppi a livello di aree e paesi che, pur presentando una comune tendenza all’aumento della spesa pubblica per la ricerca di tecnologie alternative alla produzione di energia da fonti fossili e nucleare, mostrano significative specificità.

Nelle piccole economie del Nord Europa tipicamente specializzate nei settori delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, la quota destinata all’efficienza energetica si colloca tra il 40 e il 50% del totale della spesa pubblica in ricerca energetica.

Anche in Germania le risorse destinate alle tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili rappresentano una componente rilevante della spesa pubblica per la ricerca energetica, arrivando a un quinto del totale della spesa nazionale e diventando il primo settore di investimento, superiore anche a quello dell’efficienza energetica.

Questi trend non si vedono in paesi come la Francia, dove l’investimento per le rinnovabili si è fermato, e nemmeno nel Regno Unito, dove si investe di più sul nucleare.

Per quanto riguarda l’Italia, dall’analisi emerge un incremento di quasi il 10%  della spesa per la ricerca energetica relativo al periodo 2016-2020 (solo un quarto rispetto a quello in Germania), in quanto le importazioni di gas per l’intero sistema energetico hanno un ruolo sempre più centrale.

Focus Correlati

Ripartono i consumi ma crescono le emissioni: l’analisi ENEA del sistema energetico italiano nel 1° trimestre 2021
L’analisi trimestrale di ENEA evidenzia la crescita di consumi e emissioni e il ritardo su...
Nel 2021 aumento dei prezzi dell’energia senza precedenti e ripresa dei consumi e delle emissioni
Secondo l’ultima analisi trimestrale del sistema energetico italiano pubblicata dall’ENEA,...
Nel 2021 le rinnovabili soddisfano circa il 35% della richiesta di energia elettrica: bene la produzione da idroelettrico e fotovoltaico
Secondo il rapporto mensile di Terna sul sistema elettrico italiano, la domanda di energia...