Nel 2021 aumento dei prezzi dell’energia senza precedenti e ripresa dei consumi e delle emissioni
Secondo l’ultima analisi trimestrale del sistema energetico italiano pubblicata dall’ENEA, il mercato energetico è segnato dalla crescita esponenziale dei prezzi di gas ed elettricità; peggiora anche l’andamento della transizione energetica

L’ENEA ha pubblicato i risultati dell’analisi del terzo trimestre 2021 del sistema energetico italiano. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la domanda di energia è aumentata del 7%, e secondo le previsioni dell’Agenzia nazionale, alla fine del 2021 si registrerà una crescita equivalente anche per i consumi energetici e le emissioni inquinanti. Ciò è dovuto al meccanismo innescato dalla crescita del PIL, poiché maggiore produzione industriale si traduce in maggiore utilizzo di fonti fossili, dal quale deriva l’aumento delle emissioni di CO2.
La seconda metà del 2021 è segnato dai picchi senza precedenti nel mercato energetico, che hanno fatto balzare i prezzi dell’energia: il gas registra un aumento dell’85% rispetto al precedente trimestre 2021 e un aumento del 430% rispetto al terzo trimestre 2020, mentre il prezzo dell’elettricità cresce del 67% rispetto al secondo trimestre 2021 e del 194% rispetto al terzo trimestre 2020, registrando un aumento superiore rispetto agli altri paesi europei.
Fortunatamente, il governo italiano è intervenuto per tutelare i consumatori finali da queste spese inedite, e grazie alle azioni messe in atto è riuscito a limitare gli effetti dell’aumento dei conti delle bollette, sia per le famiglie, che hanno visto un aumento del 40% per il gas e quasi del 50% per l’elettricità, che per le imprese, per le quali il gas è aumentato del 100% e l’elettricità di oltre il 50%.
Ma le brutte notizie non finisco qui. In questi mesi è incrementato anche l’utilizzo delle fonti fossili: alla fine del terzo trimestre del 2021, i consumi energetici sono cresciuti del 9%, principalmente a causa dell’aumento della domanda di petrolio, che è salita del 10%, generata prevalentemente dalla ripresa del traffico stradale e aereo dopo il periodo di stop causato dal blocco delle attività per la pandemia. Secondo i dati dell’ENEA, i consumi di gas naturale sono aumentati del 7%, quelli di carbone del 10%, con quelli delle energie rinnovabili che crescono solo dell’1,5%; spiccano invece il volo le importazioni di energia, che registrano un +66%.
Nei primi nove mesi del 2021, le emissioni derivate dai trasporti aumentano quasi dell’8%, mentre il settore civile, industriale, e quello della generazione elettrica pesano relativamente sull’aumento delle emissioni.
In generale, nel 2021 le emissioni inquinanti sono aumentate rispetto al 2020. Però, come si sa, è stato un anno molto particolare per ogni settore, quindi la chiave di lettura dei dati appare meno distorta e negativa se il confronto viene fatto con i dati relativi al 2019: infatti, in questo caso si osserva che, in questi tre quarti di anno, le emissioni sono scese del 7%.
Conseguentemente, in questi mesi peggiora ulteriormente anche l’ISPRED, l’indice che misura l’andamento della transizione energetica in Italia. “L’andamento molto negativo del nostro indice è legato principalmente all’incremento delle emissioni per il maggior utilizzo di fonti fossili soprattutto nei trasporti e negli edifici e mette in luce l’allontanamento dell’Italia dalla traiettoria di decarbonizzazione e dai nuovi obiettivi UE (-55% emissioni al 2030), con consumi ed emissioni che nel 2021 crescono più del doppio rispetto alla media degli aumenti nell’Eurozona”, commenta Francesco Gracceva, il ricercatore ENEA che ha curato l’Analisi. “Dopo i recenti nuovi record dei prezzi all’ingrosso e il loro ulteriore trasferimento sui clienti finali, è probabile che tra l’ultimo trimestre del 2021 e il primo del 2022 l’indice ISPRED scenda al punto più basso mai registrato, a indicare come la transizione del sistema energetico italiano sia in una fase di particolare difficoltà”, aggiunge Gracceva.
Per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, i risultati dell’analisi dell’ENEA evidenziano che l’Italia rimane il fanalino di coda dell’Europa, dove invece spiccano Belgio, Germania, Danimarca, Spagna, Francia, con quest’ultima che, insieme a Germania, Austria e Svezia, avanza soprattutto nel campo della mobilità elettrica, mentre l’Italia spicca solo per il solare termico.