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11.03.2022
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Le misure del Governo per il caro materiali non sono abbastanza: le associazioni di settore chiedono modifiche all'art.29 del Decreto Sostegni-ter

I provvedimenti del Decreto Sostegni-ter non forniscono un aiuto sufficiente a contrastare il caro materiali: è la denuncia delle associazioni della filiera delle costruzioni, che chiedono un intervento più forte 

Caro energia, caro materiali, caro carburante: i costi delle risorse essenziali continuano ad aumentare vertiginosamente e, nonostante gli interventi complessivamente veloce del governo, sembra che le misure adottate fino ad ora non siano all’altezza della situazione che ogni giorno si rivela sempre più critica.

In questi giorni arriva alzano la voce anche le associazioni della filiera delle costruzioni, messe in ginocchio dalla crisi inflazionistica che le sta colpendo: i prezzi delle materie prime sono alle stelle, il comparto produttivo rallenta il ritmo e sta diventando difficile reperire diversi materiali, primi tra tutti bitume, acciaio e alluminio.

Il rischio imminente è lo stop, o addirittura la chiusura, di moltissimi cantieri, e questo determinerebbe anche un fallimento del PNRR, in particolare della missione che riguarda le infrastrutture e che prevede la creazione, entro cinque anni, di strade, ferrovie, porti e aeroporti più moderni e sostenibili in tutto il Paese.

Il rincaro dei prezzi delle materie prime per le costruzioni, che nell’ultimo anno hanno continuato a crescere fino a quasi raddoppiare, è strettamente connesso al caro carburante, poiché i vertiginosi aumenti dei costi stanno mettendo in difficoltà anche il settore dei trasporti. Una sorta di catena quindi, che vede grandi ostacoli che partono dai problemi di produzioni e fornitura fino alle consegne dei materiali, con conseguenti aumenti dei costi.

Per questo motivo le associazioni chiedono fortemente che il governo studi delle misure veloci ed efficaci per calmierare i prezzi e compensare i maggiori costi sostenuti dalle imprese del settore delle costruzioni. “Siamo consapevoli della gravità del momento e delle difficoltà che il Governo sta gestendo anche sul piano internazionale per porre fine quanto prima al conflitto ucraino, ma il grido di allarme dei nostri territori non si può più ignorare e merita risposte concrete e immediate” ha dichiarato il Presidente di Ance Gabriele Buia.

Un primo passo in questa direzione è già stato fatto, ed è rappresentato dall’art. 29 del  Decreto Sostegni-ter che introduce delle disposizioni urgenti in materia di contratti pubblici. È un buon punto di partenza per far fronte alla situazione drammatica che si prospetta,  ma non è abbastanza per combattere il caro materiali: secondo le associazioni di settore, infatti, deve essere rivisto, per adeguare i prezzi delle materie prime ai nuovi valori di mercato, garantendo che venga costantemente aggiornato in base a questi.

Secondo CNA Costruzioni e le altre associazioni della filiera edilizia, in assenza di misure risolutive adeguate, “il peso dei rincari continuerà a gravare solo sulle spalle di chi deve realizzare le opere: i ristori riconosciuti finora, infatti, sono pari a meno della metà di quanto è stato pagato dalle aziende che, peraltro, a distanza di un anno non hanno ancora ricevuto i fondi”.  

Per questo motivo richiedono un meccanismo obbligatorio di compensazione semestrale fino alla fine dell’anno prossimo, che però sia semplice e automatico. "L’assenza di un obbligo di adeguamento generalizzato dei prezzari e degli importi a base d’asta rischia di compromettere non solo la possibilità di formulare offerte congrue e di conseguenza la possibilità di partecipazione alle gare da parte delle imprese più serie e qualificate, ma soprattutto quella di garantire un regolare avanzamento delle opere da realizzare e quindi il rispetto dei cronoprogrammi oggi stabiliti, impedendo al contempo gli investimenti in sicurezza, sostenibilità ed innovazione di cui il Paese ha bisogno" continua Buia.

Cosa prevede l’art.29 del DL Sostegni-ter per il caro materiali: revisione dei prezzi e compensazioni

Il Decreto Sostegni-ter è entrato in vigore il 27 gennaio 2022 e contiene le misure urgenti per sostenere l’economia italiana affinché si riprenda dalle conseguenze della crisi causata dalla pandemia.

All’art. 29 vengono raccolte le disposizioni in materia di contratti pubblici che hanno lo scopo di incentivare gli investimenti pubblici, alla luce degli straordinari aumenti dei prezzi delle materie prime per l’edilizia.

La norma prevede che i bandi dei contratti pubblici dovranno contenere obbligatoriamente le clausole di revisione dei prezzi previste dall’art. 106, co. 1, lett. a), primo periodo, del D.lgs. n. 50/2016; questo vale per le offerte inviate successivamente all’entrata in vigore del Decreto e fino al 31 dicembre 2023.

Per quanto riguarda gli appalti di lavori, le stazioni appaltanti dovranno considerare le variazioni di prezzo dei singoli materiali da costruzione, in aumento o in diminuzione, superiori al 5% rispetto al prezzo rilevato nell’anno di presentazione dell’offerta. Le compensazioni saranno riconosciute solo per la parte eccedente il 5% e comunque in misura pari all’80% di tale eccedenza.

Il decreto stabilisce che, dopo 90 giorni dall’entrata in vigore e sentito il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, sarà l’ISTAT a definire la nuova metodologia di rilevazione delle variazioni dei prezzi dei materiali da costruzione; dopodiché, il MIMS dovrà determinare, ogni sei mesi e tramite decreto ministeriale, le variazioni più significative dei prezzi singoli materiali da costruzione.

La compensazione sarà determinata applicando la percentuale di variazione che eccede il 5% al prezzo dei singoli materiali da costruzione impiegati nelle lavorazioni contabilizzate nei dodici mesi precedenti al decreto ministeriale del MIMS e nelle quantità accertate dal direttore dei lavori, il quale dovrà anche accertarsi del fatto che i lavori siano stati eseguiti nel rispetto dei termini indicati nel cronoprogramma. La richiesta di compensazione dovrà essere presentata entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del decreto ministeriale in Gazzetta Ufficiale, e dovrà comprovare l’effettiva maggiore onerosità tramite una documentazione adeguata

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