Focus Efficienza Energetica

24.02.2022

Casa nuova, bollette nuove: come calcolare il costo del riscaldamento per evitare brutte sorprese

Da MCE Lab, l’osservatorio sul vivere sostenibile promosso da MCE – Mostra Convegno Expocomfort, arrivano i suggerimenti per capire come calcolare quanto costa riscaldare la casa che si sta per comprare

Gli aumenti dei prezzi per l’energia elettrica e per il gas continuano a perseguitare gli italiani. E con la stagione fredda, i costi per il riscaldamento pesano enormemente sulle bollette dei consumatori, che non aspettano altro che arrivi il caldo per poterlo spegnere.

Secondo i dati forniti dall’ARERA, se si prende in considerazione un utente domestico tipo del mercato energetico tutelato, tra il primo trimestre 2021 e il primo trimestre 2022 il costo complessivo (ossia ciò che paga l’utente) dell’energia elettrica è passato da 20,6 c€/kWh a 46,03 c€/kWh (+123%), mentre quello del gas è passato da 60,08 c€/m3 a 137,32 c€/m3 (+ 129%).

Anche se i rincari saranno limitati dagli annunciati interventi governativi, il costo per riscaldare le proprie abitazioni è diventato estremamente significativo per molte famiglie italiane,  e non sarà destinato a cambiare, finché l'Italia continuerà ad importare il 75,9% dell’energia che consuma.

Per questo motivo, quando si acquista una nuova casa, i consumi per il riscaldamento sono ormai diventati un fattore essenziale per capire quanto questi incideranno nelle bollette energetiche. Ma come si può calcolare quanto costerà riscaldare una casa prima di acquistarla?

Lo spiega in maniera molto chiara il prof. Giuliano Dall’O’, Ordinario di Fisica Tecnica Ambientale presso il Dipartimento ABC (Architecture, Built environment and Construction engineering) del Politecnico di Milano e Coordinatore dell’MCE Lab.

“È importante ricordarsi che le unità immobiliari sono dotate di un attestato di prestazione energetica (APE), dove sono contenute informazioni importanti: tra queste la classe energetica, che varia da G ad A4 e che consente di comparare due edifici con le medesime caratteristiche volumetriche e morfologiche, e l’Indicatore di prestazione energetica, espresso in kWh/m2 anno, che viene calcolato facendo riferimento alla normativa tecnica vigente derivata da quella europea. Il valore di questo indicatore, che negli annunci immobiliari è indicato con la sigla IPE, ma che negli APE più recenti è indicato come EPgl,nren, che si trova a fianco della classe energetica, per gli edifici residenziali tiene conto dell’energia primaria, elettrica e termica, spesa per il riscaldamento, per la ventilazione, per la produzione di acqua calda e per l'eventuale climatizzazione estiva e considera condizioni d’uso “standard”.

Al giorno d’oggi, i nuovi APE riportano direttamente il valore del consumi energetici in funzione delle fonti energetiche utilizzate, mentre per quelli precedenti è necessario fare un semplice calcolo, dividendo il valore dell’indicatore  per 10 e moltiplicandolo poi  per la superficie netta dell’alloggio: 

EPgl,nren

                                                ———————  x m2

                                                        10

"Se ad esempio voglio stimare il costo energetico di un appartamento di 100 m2 – prosegue Dall’O' – con IPE pari a 135 kWh/m2 anno, il consumo annuo teorico per il riscaldamento a 20° e per ventilazione e acqua calda sarà grosso modo pari a 135 : 10 x 100 = 1.350 m3 di gas metano che ai costi complessivi attuali, di 1,3732 €/m3, mi porterebbero a un costo complessivo di 1.350 x 1,3732 = 1.853,82 € annui”.

Dall’O’ suggerisce anche un semplice (ma molto utile) consiglio per chi cerca di risparmiare sui costi per il riscaldamento: la temperatura ottimale di un’abitazione è di 20°, e ogni grado in più corrisponde all’incirca a un consumo per il riscaldamento maggiore del 7% e, di conseguenza, ogni grado in meno genera l’equivalente risparmio.

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