Mercato petrolifero: aumento record della domanda di petrolio dalla seconda metà del 2023. La Russia riuscirà a soddisfarla? Il rapporto IEA
La produzione di petrolio ha raggiunto il suo minimo a febbraio, ma la Cina darà forte impulso alla domanda e le esportazioni russe sono scese di 11,6 miliardi di dollari

IEA ha presentato il rapporto sul mercato petrolifero a marzo 2023, una delle analisi più autorevoli e competenti a livello mondiale.
La produzione di petrolio ha raggiunto il minimo a febbraio 2023, ma è prevista una brusca ripresa dalla domanda a partire dalla seconda metà dell’anno.
Mercato petrolifero: nel 2022 -80mila barili al giorno
Nel corso del 2022 abbiamo assistito ad una contrazione della domanda di petrolio di 80mila barili al giorno e la produzione globale ha raggiunto il minimo stagionale a febbraio 2023.
In particolare, le esportazioni di petrolio russo sono diminuite a seguito dell’entrata in vigore dell’embargo dell’UE sui prodotti petroliferi raffinati e le esportazioni verso l'Europa stessa sono diminuite di 800mila barili; ma sono diminuite anche verso Cina e India.
L’offerta, al momento, supera la domanda. Infatti, un aumento di 52,9 miliardi di barili a gennaio 2023 ha portato a scorte note per quasi 7,8 miliardi di barili, il livello più alto da settembre 2021.
Tuttavia, dalla seconda metà dell’anno il mercato petrolifero entrerà in deficit, principalmente a causa della domanda della Cina che crescerà a livelli record.
Mercato petrolifero: per quanto resterà sul mercato il petrolio russo?
Sarà interessante capire se i Paesi si dirigeranno verso i prodotti petroliferi russi dal momento che il prezzo massimo è ora in vigore, oppure se la sua produzione inizierà a diminuire sotto il peso delle sanzioni.
I ricavi russi derivanti dal petrolio stanno, infatti, già diminuendo. A febbraio 2023 le entrate stimate delle esportazioni di petrolio sono scese di 11,6 miliardi di dollari, un calo di 2,7 miliardi rispetto a gennaio, quando i volumi erano significativamente più alti rispetto ai livelli prebellici.
Difficile prevedere con certezza cosa succederà dalla seconda metà del 2023 secondo l’IEA, ma, almeno per tutto il mese di marzo Mosca ha dichiarato che la sua produzione verrà ridotta di 500mila barili al giorno.
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