Perché la pulizia degli impianti è la chiave di efficienza e benessere
La pulizia e la manutenzione periodica di impianti termici e di climatizzazione sono fondamentali per garantire la performance e l’efficienza dei sistemi e contribuiscono in maniera sostanziale alla salubrità degli ambienti in cui viviamo. La qualità degli ambienti interni degli edifici, siano essi residenziali che adibiti a luoghi di lavoro, è un fattore determinante per la salute e il benessere in quanto è lì che si trascorre gran parte del proprio tempo.
Gli aspetti fondamentali che determinano la Qualità dell’Ambiente Interno (Indoor Environmental Quality - IEQ) includono (tabella 1):
- la qualità dell’aria (Indoor Air Quality - IAQ)
- il comfort termico
- il comfort visivo
- il comfort acustico
Tabella 1 - principali parametri che influenzano la qualità dell'ambiente interno (IEQ)
Contrariamente a un’opinione diffusa, l’aria negli ambienti confinati può essere molto più inquinata di quella esterna, la scarsa qualità dell’aria interna (IAQ, da Indoor Air Quality) è stata associata a una serie di problemi di salute noti come “Sindrome dell’Edificio Malato” (Sick Building Syndrome), che si manifesta con sintomi aspecifici come mal di testa, affaticamento, irritazioni delle vie respiratorie e agli occhi. E ormai appurato che anche lo scarso comfort termico e l’inquinamento acustico nei luoghi di lavoro o di residenza possano influenzare negativamente le capacità di concentrazione degli occupanti ed alla lunga impattare sul loro stato di salute psico- fisico. Queste patologie hanno un impatto diretto non solo sulla salute degli occupanti, ma anche sulla produttività lavorativa: un miglioramento della qualità dell’aria, e più in genera dell’ambiente interno, può aumentare significativamente le performance cognitive e la produttività del personale, mentre uno scarso IEQ si traduce in una diminuzione della concentrazione e un aumento dell’assenteismo.
Al di là dei benefici per la salute, la pulizia e la bonifica degli impianti hanno un impatto diretto e quantificabile sulle prestazioni operative e sull'efficienza energetica. Secondo gli studi dello standard ACR (Assessment, Cleaning, and Restoration) dell'associazione NADCA (National Air Duct Cleaners Association), la pulizia regolare dei sistemi può ridurre i consumi energetici degli impianti HVAC anche del 30%. Negli impianti aeraulici lo sporco accumulato nei filtri e nelle batterie di scambio termico può aumentare la perdita di pressione e costringendo i ventilatori a un lavoro extra, da cui si genera maggiore assorbimento elettrico. Anche negli impianti idronici, la pulizia chimica può migliorare l'efficienza e le prestazioni fino al 15-20%, generando un risparmio economico notevole per l'utente finale. L'adozione di un approccio di manutenzione proattiva e costante, basato sulla prevenzione, si può tradursi in un investimento che genera un ritorno tangibile in termini di riduzione dei costi energetici, estensione della vita utile delle apparecchiature e miglioramento della salute e del benessere degli occupanti. Al contrario la mancata pulizia di un sistema HVAC, ad esempio, innesca una reazione a catena: l'accumulo di sporcizia aumenta la perdita di carico, obbligando i motori a consumare più energia per mantenere il flusso d'aria desiderato. Contemporaneamente, la qualità dell'aria immessa diminuisce, causando malessere e calo di produttività nel personale.
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