Speciale 196
Manutenzione impianti e comfort termico: strategie per ridurre i costi energetici e migliorare la IAQ
Articolo di Ing. Stefano Pili

Manutenzione preventiva contro corrosione e incrostazioni

La qualità dell'aria interna (IAQ) emerge come una questione di fondamentale importanza strategica, influenzando direttamente la salute, la produttività e la gestione economica degli edifici. L'inquinamento indoor è un fenomeno complesso, originato da una sinergia di agenti chimici, biologici e fisici. Il fenomeno non si limita alla semplice accumulazione di polvere, ma coinvolge un intricato ecosistema di contaminanti invisibili, la gestione della qualità dell'aria all'interno degli impianti è perciò cruciale per prevenire la formazione di focolai ideali per la proliferazione di batteri patogeni.

Di conseguenza, un moderno approccio olistico al problema deve integrare tecnologie di filtrazione e purificazione avanzate, metodologie di bonifica professionali e una meticolosa aderenza alle normative vigenti. Le tendenze future del settore si muovono verso un modello di gestione intelligente e sostenibile. La crescente integrazione di sensori, IoT e sistemi di monitoraggio predittivo consentirà di identificare i problemi prima che si manifestino, rendendo la manutenzione più mirata ed efficiente. Lo sviluppo di prodotti ecologici, come quelli a pH neutro o con formulazioni biodegradabili, si allinea perfettamente con gli obiettivi di sostenibilità europei, come il "Zero Pollution Plan". Infine, la ricerca e lo sviluppo di soluzioni ibride, che combinano diverse tecnologie (come la filtrazione HEPA e la sanificazione UV-C), offrono un percorso verso una protezione completa e olistica, affrontando l'intero spettro degli inquinanti indoor in modo sinergico. 
 

La filtrazione nei sistemi aeraulici 

Gli impianti aeraulici moderni sono progettati per fornire non solo comfort termico, ma anche per garantire un'aria pulita e salubre tramite una combinazione di metodi passivi (filtrazione) e attivi (sanificazione), integrati in sistemi di ventilazione avanzati capaci di monitorare la qualità dell’aria ed agire proattivamente. 

I filtri dell'aria non agiscono come semplici setacci che bloccano le particelle che non riescono a passare nella loro maglia: la loro efficacia si basa su meccanismi fisici più complessi. Il primo è l'impatto inerziale, in cui le particelle più grandi, a causa della loro inerzia, non riescono a seguire la traiettoria del flusso d'aria e scontrandosi con le fibre del filtro, vi rimangono intrappolate. Il secondo è l'intercettazione, dove le particelle, seguendo il flusso d'aria, si avvicinano sufficientemente alle fibre da rimanervi aderenti. Infine, il meccanismo della diffusione browniana cattura le particelle più piccole, che si muovono in modo casuale a causa della collisione con le molecole di gas, aumentando la probabilità di contatto con le fibre del filtro.

 

Tipologie di filtri 

I filtri per impianti aeraulici si suddividono in diverse categorie, ciascuna con specifiche caratteristiche e applicazioni. 

I filtri meccanici tradizionali, come quelli a pannello, a celle o a tasche, sono progettati per la cattura di particelle di dimensioni più grandi. I filtri a celle possono essere parzialmente lavabili (fino a 10-15 cicli), mentre quelli a tasche offrono un'ampia superficie filtrante a costi ridotti.

I filtri assoluti HEPA (High Efficiency Particulate Air) rappresentano lo standard di riferimento più elevato per la purificazione dell'aria. Per definizione, un filtro HEPA è in grado di trattenere almeno il 99,97% delle particelle di diametro pari a 0,3 µm. Questo valore corrisponde al "Most Penetrating Particle Size" (MPPS), ovvero la dimensione più difficile da catturare; l'efficienza di questi filtri è, infatti, ancora maggiore per particelle più grandi o più piccole.

I filtri a carboni attivi sono specializzati nella rimozione di inquinanti gassosi, come odori e VOC, grazie a un processo di adsorbimento. Tuttavia, trattengono gli inquinanti senza distruggerli, si saturano rapidamente in ambienti con un'umidità superiore al 65% e non sono efficaci contro virus e batteri.

Infine, i filtri elettrostatici utilizzano un campo elettrico per caricare le particelle che passano attraverso il filtro, facendole aderire a piastre cariche di segno opposto. Questi filtri sono lavabili e hanno un basso consumo energetico. 


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  • Meccanismi di cattura: impatto inerziale, intercettazione, diffusione browniana
  • Tipologie di filtri: meccanici, HEPA, elettrostatici, carboni attivi – quando usarli
  • Selezione e combinazioni: criteri per costruire il “treno filtrante” per diversi ambienti
  • Norme e standard: ISO 16890 (ePM1/ePM2.5/ePM10) e confronti con EN 779 / MERV