Articolo di Arch. Simone Michelotto

Involucro edilizio e coibentazione per gli edifici sostenibili

L’involucro edilizio di un edificio è l’insieme dato dalle superfici orizzontali e verticali che costituiscono l’architettura dell’edificio stesso; tale involucro è composto da superfici opache (strutture, murature perimetrali, etc.) e superfici trasparenti (serramenti esterni, vetrate, etc.). Il compito dell’involucro edilizio è quello di limitare la dispersione energetica (ad esempio la naturale dispersione di calore di un locale riscaldato nel periodo invernale verso l’ambiente esterno la cui temperatura è inferiore) mediante uno strato coibente posto sulle superfici opache e superfici trasparenti a basso valore di trasmittanza termica Uw che limitino al minimo le dispersioni termiche e che proteggano dall’irraggiamento nel periodo estivo. Il valore della conducibilità termica λ (W/mK) esprime la capacità di un materiale a condurre il calore, tanto più tale valore sarà elevato tanto minore sarà il potere isolante del materiale.

La scelta dell’isolante dipende inoltre dai requisiti funzionali che deve assolvere nella struttura: a seconda della collocazione e del contesto, il requisito prevalente potrebbe essere la massa per garantire un elevato sfasamento termico, in altri casi la reazione al fuoco oppure la resistenza a compressione o ancora una maggiore diffusione al vapore. Sin dalla fase progettuale, per sfruttare appieno il potenziale isolante degli elementi costituenti l’involucro edilizio, è necessario lo studio che porti a evitare i ponti termici, ossia quei punti nodali dell’edificio nei quali la dispersione energetica è maggiormente favorita, come ad esempio nei raccordi tra diversi materiali che presentano differente continuità termica, nei punti di collegamento tra strutture murarie e differenti elementi, negli elementi architettonici a sbalzo, nei cavedi, nei camini o negli elementi a diretto contatto con il suolo o con ambienti non climatizzati. L’obiettivo di un buon involucro edilizio è quello di avvicinarsi quanto più possibile all’ermeticità favorendo la continuità del fattore coibente. 

 

La coibentazione degli edifici: tipologie di materiali

Per l’isolamento termico dell’involucro edilizio esistono più soluzioni e svariati materiali, il settore vanta senz’altro una continua evoluzione e un continuo aggiornamento nonché una specificità relativa all’elemento architettonico da proteggere (fondazioni controterra, pareti verticali, solai, coperture, tagli termici sottosoglia, etc.). Tale specificità, deve tenere conto di altri fattori oltre al valore della conduttività termica, quali ad esempio la resistenza meccanica, la resistenza al fuoco, l’igroscopicità, la traspirabilità e l’impermeabilità, il comportamento acustico.

Altre caratteristiche da tenere in considerazione nella scelta di un isolante, indipendenti dall’efficienza del materiale, sono senz’altro l’impatto che questo può avere nell’ambiente interno (un buon isolante non deve emettere alcuna sostanza nociva per la salute, non deve formare polveri o disperdere fibre, non deve causare condense, che potrebbero favorire il proliferare di funghi, muffe o batteri, né costituire di per sé nutrimento per questi agenti biologici), nonché il bilancio energetico della produzione del materiale stesso, inteso come l’impatto ambientale che il ciclo produttivo può provocare in termini di emissioni o di lavorazioni. In quest’ultimo ambito è importante tener conto della riciclabilità o della rigenerabilità del materiale, prediligendo prodotti derivanti da materiali di riciclo e che a loro volta possano essere riutilizzati per altri impieghi mediante un ciclo rigenerativo.

I materiali isolanti possono essere classificati, in base alla materia prima che li costituisce, in diverse categorie, quali?

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