Dal 2006 più di 53 miliardi di euro investiti in efficienza energetica, di cui 8 solo per il Superbonus
Secondo i rapporti annuali dell’ENEA, negli ultimi 15 anni per l’efficienza e il risparmio energetico sono stati investiti oltre 53 miliardi di euro, soprattutto per gli interventi nel settore dell’edilizia residenziale
Negli ultimi 15 anni, da quando è entrata in vigore la legge 296/2006 per la riqualificazione del patrimonio edilizio, in Italia sono stati investiti più di 53 miliardi di euro per l’efficienza energetica.
È quanto emerge dalle analisi dell’ENEA, pubblicate con il decimo rapporto annuale sull’efficienza energetica e con il dodicesimo rapporto annuale sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti.
Di questi 53, 45 miliardi di euro sono da attribuire agli interventi legati all’Ecobonus, che al 2020 hanno portato a un risparmio complessivo di circa 19.000 GWh/anno. Solo lo scorso anno, grazie alle detrazioni al 65% sono stati completati oltre 486 mila interventi di riqualificazione energetica che hanno consentito di risparmiare 1.362 GWh/anno; la maggior parte dei lavori ha riguardato gli impianti di riscaldamento, la sostituzione degli infissi e l’isolamento termico degli edifici, a cui seguono quelli per le schermature solari e per la riqualificazione globale degli immobili.
Per quanto riguarda il Superbonus, attualmente sono stati ammessi alle detrazioni al 110% interventi per 11,94 miliardi di euro (di cui 8,28 miliardi per gli interventi già conclusi); un incentivo che ha riscosso un notevole successo, dato che a dicembre 2020, solo pochi mesi dopo l’avvio del meccanismo, risultavano avviati poco più di 1.600 interventi, mentre a settembre 2021 si è arrivati a oltre 40.000.
Dai dati emerge che l’Italia ha raggiunto per circa il 90% gli obiettivi stabiliti a livello europeo per il risparmio energetico, che al 2020 è arrivato a 148.000 GWh/anno. Anche gli obiettivi nazionali sono stati raggiunti quasi completamente (per l’80% circa), soprattutto grazie ai lavori eseguiti e avviati nel settore residenziale.
Gli edifici rappresentano il più grande consumatore di energia in Europa, e sono responsabili del 40% del consumo energetico dell'UE e del 36% delle sue emissioni di gas a effetto serra. Arrivare entro il 2030 all’obiettivo di decarbonizzazione al 55% è qualcosa che si può effettivamente fare con la tecnologia attualmente disponibile, ma non è un traguardo sufficiente a salvaguardare l’ambiente e contrastare i cambiamenti climatici. Nello scenario attuale, in cui i governi sono alle prese con le azioni per uscire dalla crisi causata dalla pandemia, gli incentivi per l’efficienza energetica hanno giocato un ruolo essenziale poiché non solo hanno spinto la riqualificazione degli edifici, ma hanno anche permesso di ridurre i consumi di energia e soprattutto di rilanciare un settore in difficoltà, come era quello dell’edilizia.
“Gli incentivi fiscali, ecobonus e superbonus, hanno dimostrato di funzionare e ci auguriamo che possano proseguire e magari siano semplificati e resi ancor più efficaci. Le nostre imprese – ha aggiunto – da tempo sono impegnate nella lotta ai cambiamenti climatici. È in atto un cambio di paradigma produttivo epocale che, come ha detto il Premier Draghi, ci deve coinvolgere tutti […] L’attuale situazione di escalation dei prezzi dell’energia è molto preoccupante, ma ci ricorda quanto sia importante puntare sull’efficienza energetica, sulla generazione elettrica da rinnovabili, la diffusione dei green gas e degli e-fuel. L’Italia, come dimostra il rapporto ENEA, è già avanti ma non basta. Dobbiamo fare di più” ha commentato Aurelio Regina, Delegato del Presidente di Confindustria per la transizione energetica.