Speciale 198
Riscaldamento sostenibile: innovazione tra pompe di calore, impianti ibridi e requisiti NZEB
Articolo di Ing. Stefano Pili

Sistemi radianti: la tecnologia che massimizza comfort ed efficienza

Quando si parla di sistemi radianti ci si riferisce generalmente ad un impianto di climatizzazione invernale (ma anche estivo) che utilizza delle superfici strutturali (pavimenti, soffitti, pareti) per diffondere in modo uniforme calore o fresco negli ambienti interni (sottosistema di emissione), sfruttando il principio fisico dell’irraggiamento.

Questi sistemi, probabilmente, rappresentano attualmente la migliore tecnologia in termini di efficienza e di comfort interno, e possono essere integrati sia con generatori a PdC che con le Caldaie a Condensazione, rendendoli una ottima scelta anche per i sistemi ibridi.
I radiatori e i ventilconvettori riscaldano o raffreddano prevalentemente l’aria che poi si diffonde nell’ambiente tramite moti convettivi o per l’azione di apposite ventole, mentre i pannelli radianti scambiano energia termica direttamente con le persone e gli oggetti presenti nello spazio, garantendo una temperatura omogenea e limitando il movimento d’aria ed i rumori.

L’altro vantaggio di questi sistemi è che aumentano efficienza energetica dell’impianto, di circa il 30% rispetto ad un sistema tradizionale dimensionato per soddisfare lo stesso edificio. I sistemi radianti sono progettati per operare con temperature del fluido termovettore significativamente più basse rispetto ai sistemi convenzionali, generalmente 30 – 35 °C rispetto alle 70-80 °C dei termosifoni o alle 45-55 °C dei ventilconvettori, con diversi aspetti positivi:

  • limita le dispersioni calore per trasmissione, nei sottosistemi di accumulo e di distribuzione;
  • aumenta notevolmente i rendimenti di generazione delle PdC;
  • migliora i rendimenti di generazione delle Caldaie a condensazione.

Un aspetto peculiare della tecnologia è la sua alta inerzia termica: all’accensione dell’impianto la parete richiede del tempo per arrivare alla temperatura richiesta, e, parallelamente una volta spento, l’impianto mantiene il calore a lungo. Questa caratteristica può essere un vantaggio nel caso di impianti a funzionamento continuo, o per ambienti in cui sono richieste condizioni interne abbastanza costanti; ma si può leggere come un limite negli ambienti caratterizzati da veloci variazioni di carico termico a causa di un uso discontinuo o per particolari condizioni d’uso (centri commerciali, luoghi di spettacolo, ...).

Il principale svantaggio della tecnologia risiede nell’alto costo di realizzazione (CAPEX) generato sia dalla quantità dei sistemi che lo compongono che dalle lavorazioni edili necessarie alla installazione. Si tratta quindi di sistemi che possono avere indici economici (TRL, VAN, ...) competitivi rispetto ad altre tecnologie, principalmente nell’ambito di nuove costruzioni o ristrutturazioni profonde che prevedono già interventi su pavimentazioni e pareti.


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  • Il principio dell’irraggiamento e il funzionamento dei pannelli radianti
  • Confronto tra sistemi radianti, radiatori e ventilconvettori
  • Perché i sistemi radianti riducono i consumi fino al 30% rispetto ai sistemi tradizionali
  • Vantaggi legati alle basse temperature di esercizio (30–35 °C)
  • Effetti positivi su PdC e caldaie a condensazione grazie ai maggiori rendimenti
  • Il tema dell’inerzia termica: quando è un vantaggio e quando può diventare un limite
  • Costi di realizzazione e convenienza economica nelle nuove costruzioni o ristrutturazioni profonde