Articolo di Giulia Guazzi

Il comfort interno dell'edificio in fase di progettazione ed esecuzione

Il principale riferimento normativo che richiama e amplia i contenuti della UNI EN ISO 7730, è lo standard UNI EN 15251, e l'approccio che segue è sintetizzabile in due differenti momenti in cui la norma è utilizzabile:
 
  • Fase di progettazione: scelta della categoria, fissare i valori dei parametri indoor come obiettivo progettuale;
  • Fase di verifica: misurazione dei parametri indoor, determinazione della categoria, confronto con i valori previsti in fase progettuale.
 
Attraverso i passaggi delineati dalla norma, è possibile progettare nuovi ambienti con precisi obiettivi di comfort climatico, per poi verificarne adeguatamente la corrispondenza in fase di esecuzione.
 
In generale, i maggiori discomfort derivano da temperature inadeguate, umidità dell'aria sgradevole, scarsa o eccessiva illuminazione degli ambienti e un ricambio dell'aria assente o mal funzionante. Le soluzioni tecnologiche e impiantistiche ai suddetti problemi possono essere molteplici:
 
  • Corretta progettazione dell'involucro: in fase di progettazione è fondamentale simulare il comportamento dell'involucro (attraverso appositi software o calcoli) nelle diverse stagioni dell'anno, assicurandosi che non possano insorgere fenomeni di condensa e verificando le temperature superficiali, nonchè una corretta inerzia e sfasamento termico, per contenere rapidi innalzamenti o abbassamenti di temperatura negli ambienti interni;
 
  • Corretto calcolo dei ricambi d'aria: la progettazione della ventilazione è forse l’aspetto più importante per il raggiungimento di elevati livelli di comfort indoor in quanto, in presenza di impianti di ventilazione meccanica controllata, è possibile influire su molteplici parametri interni, come temperatura interna, velocità dell'aria, umidità e presenza di agenti inquinanti esterni, che possono essere rimossi con appositi filtri dall'aria in ingresso dall'ambiente esterno. Questa soluzione appare come la più appropriata soprattutto negli ambienti lavorativi, dove gli occupanti spesso trascorrono gran parte delle giornate. Una corretta progettazione di tali impianti può portare a livelli elevati di comfort, mentre la ventilazione naturale in edifici adibiti ad uffici è spesso sconsigliata perché comporta la mancanza di controllo sulla temperatura interna, il numero di ricambi d'aria effettivi (soggetti alle abitudini degli occupanti) e la velocità dell'aria interna.