Articolo di Giulia Guazzi

Edificio malato e comfort termo-igrometrico: i quattro componenti che definiscono la qualità dell'aria interna

La qualità di un ambiente interno è il risultato complessivo di diversi parametri fisico-ambientali come la temperatura, l'acustica e la qualità dell'aria, dell'illuminazione e della ventilazione. Essi sono tutti interconnessi e la sensazione di comfort è data dalla sommatoria delle risposte fornite dalla mente ai sensi, rispetto a questi fattori. Quattro componenti di base sono stati identificati al fine di definire il grado di qualità degli ambienti interni, definita come IEQ, Indoor Environmental Quality:



In particolare la condizione di comfort termico, anche detta di benessere termoigrometrico, può essere definita, dal punto di vista psicologico, come lo stato psicofisico in cui il soggetto esprime soddisfazione nei riguardi dell'ambiente termico; oppure può essere definita dal punto di vista termosensoriale come la condizione in cui il soggetto non ha né sensazione di caldo né sensazione di freddo, cioè si trova in una condizione termicamente neutra.



Le normative definiscono la qualità degli ambienti interni nella sua globalità, coinvolgendo molti parametri misurabili tramite strumentazione, ad ognuno dei quali corrisponde un valore limite sempre più stringente a seconda del qualità dell'ambiente interno richiesto. Per una precisa valutazione della qualità globale degli ambienti interni, occorre considerare tutti i parametri che concorrono alla definizione di comfort termico, ovvero:
 
  • Temperatura dell'aria;
  • Temperatura superficiale delle pareti;
  • Umidità relativa;
  • Velocità dell'aria;
  • Abbigliamento;
  • Attività compiuta dagli occupanti;
  • Adattamento degli occupanti.
 
Le ricerche condotte sul comfort termoigrometrico degli occupanti, si sono focalizzate sulla ricerca di un unico parametro che riuscisse a sintetizzare il benessere provato dalle persone all'interno degli ambienti. I parametri appena elencati (temperature, velocità dell'aria, …) concorrono a determinare un unico indicatore, definito PMV, "Voto Medio Previsto", letteralmente in inglese Predicted Mean Vote.
 
L'evoluzione degli studi in merito al comfort ha portato alla formulazione delle due principali normative di riferimento relative al comfort termoigrometrico:
 
  • La UNI EN ISO 7730, intitolata "Ergonomia degli ambienti termici - Determinazione analitica e interpretazione del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di benessere termico locale";
  • La UNI EN 15251, "Criteri per la progettazione dell'ambiente interno per la valutazione della prestazione energetica degli edifici, in relazione alla qualità dell'aria interna, all'ambiente termico, all'illuminazione e all'acustica".