Germania, Polonia e Stati baltici: l’energia eolica accelera la transizione e rafforza l’indipendenza energetica
Germania, Polonia e Stati baltici accelerano sulla transizione energetica puntando con decisione sull’energia eolica onshore. Politiche favorevoli, nuovi investimenti e potenziamento delle reti stanno trasformando la crisi energetica in un’opportunità di crescita e indipendenza.

Negli ultimi anni, Germania, Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia si sono trovate ad affrontare pesanti ripercussioni economiche dovute all’aumento vertiginoso dei prezzi dei combustibili fossili.
Questa instabilità ha evidenziato la necessità di ripensare il proprio mix energetico e ridurre drasticamente la dipendenza dalle importazioni, soprattutto in un contesto geopolitico segnato dalla crisi del Nord Stream 2.
In questa corsa all’indipendenza, l’energia eolica si sta affermando come la principale leva per una transizione rapida, efficace e competitiva.
Grazie a un rinnovato slancio politico e a riforme normative incisive, questi Paesi stanno puntando con decisione sull’eolico onshore, ampliando significativamente la propria capacità installata e mettendo le basi per un sistema energetico più resiliente.
L’UE, del resto, già oggi vanta circa 250 GW di capacità eolica onshore, e solo nel 2023 l’89% delle nuove installazioni eoliche realizzate nel continente ha riguardato impianti terrestri. Le previsioni di WindEurope indicano che entro il 2030 il 75% delle nuove turbine eoliche installate nell’UE sarà onshore, con una capacità complessiva che raggiungerà i 304 GW.
Germania: capacità in forte crescita e semplificazione dei permessi
Nel panorama europeo, la Germania si conferma un punto di riferimento per la crescita del settore eolico. Solo nel 2023 ha aggiunto oltre 4 GW di nuova capacità eolica onshore, superando di gran lunga tutti gli altri Paesi membri. E non è un caso isolato: secondo le previsioni, tra il 2025 e il 2030 il Paese aggiungerà in media 8 GW l’anno, contribuendo in maniera sostanziale agli obiettivi europei.
Questo slancio è stato reso possibile da una serie di riforme politiche e regolatorie che hanno semplificato l’iter autorizzativo, velocizzato le approvazioni e ridotto i ricorsi legali. Nel solo 2024, la Germania ha già autorizzato 15 GW di nuova potenza eolica, un risultato 7 volte superiore rispetto a quello di 5 anni fa.
Polonia: verso una nuova stagione dell’eolico
Anche la Polonia ha intrapreso un percorso di sviluppo importante, soprattutto nel settore offshore, dove ha recentemente completato le due sottostazioni per il parco eolico Baltic Power da 1,2 GW. Ma il Paese sta anche aprendo la strada a una maggiore diffusione dell’eolico onshore, grazie a una nuova proposta di legge che riduce la distanza minima tra le turbine e le aree residenziali a 500 metri – rispetto all’attuale limite di 1,5 km – a seconda dell’altezza della turbina. Questo provvedimento permetterà di ampliare in modo significativo le aree idonee all’installazione eolica.
La stessa proposta mira inoltre ad accelerare i processi autorizzativi, semplificando in particolare le procedure per i progetti di repowering, cioè il rinnovamento e l’ampliamento degli impianti esistenti. Un passo decisivo per sfruttare il potenziale del vento anche nelle regioni già attive.
Stati baltici: elettricità più pulita e reti più interconnesse
I Paesi baltici si stanno muovendo con grande determinazione verso l’espansione dell’energia eolica. In appena 3 anni, la quota di elettricità prodotta da fonte eolica è passata dal 15% al 28%, e si prevede che entro il 2030 raggiungeranno complessivamente i 10,5 GW di capacità installata, contro i 2,5 GW.
L’Estonia ha ampliato notevolmente le aree destinate allo sviluppo eolico, passando dal 10% al 60% del territorio. Sono già stati installati nuovi sistemi in grado di limitare le interferenze con i parchi eolici, mentre la Lettonia ha semplificato le normative ambientali e ha avviato progetti eolici in aree forestali di proprietà statale.
La Lituania, invece, sta esplorando soluzioni innovative per integrare i nuovi parchi eolici nei processi di elettrificazione industriale, stimolando in questo modo nuovi investimenti. Parallelamente, i tre Paesi stanno potenziando le loro infrastrutture di rete, rafforzando le connessioni tra di loro e con gli altri Paesi dell’area baltica. Una maggiore integrazione che contribuirà a rendere la regione sempre più autonoma dal punto di vista energetico.
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