Focus Leggi/Normative

01.10.2025

Elezioni Veneto 2025: l’energia tra promesse e sfide per il futuro regionale

Il Veneto si confronta con sfide energetiche decisive: obiettivi rinnovabili quasi fuori portata, proposte per semplificare iter e incentivare comunità energetiche, e scelte di governance che definiranno il futuro regionale. 

In vista delle elezioni regionali in Veneto, sul tavolo delle politiche energetiche si affacciano temi decisivi: lo sviluppo delle rinnovabili, la semplificazione delle autorizzazioni, la pianificazione delle aree idonee e l’incentivazione dell’autoconsumo e dell’agrivoltaico. Le associazioni territoriali presentano proposte chiare ai candidati, sottolineando che il Veneto ha già raggiunto solo il 30 % del suo target al 2030, nonostante l’obiettivo sia di ottenere quasi 5.800 MW di nuova capacità rinnovabile. Un contesto in cui ogni decisione avrà conseguenze importanti per gli operatori del settore. 
 

Le proposte che fanno la differenza

Secondo Legambiente, è necessario smettere di discutere divieti generici, e invece definire indirizzi precisi per regolamentare l’installazione di impianti rinnovabili, assicurando coerenza con le attività produttive e il verde. Si chiede di rivedere la normativa regionale (LR 17/2022) affinché il fotovoltaico a terra e l’agrivoltaico siano incentivati su aree già compromesse (cave dismesse, siti industriali, margini infrastrutturali), evitando l’uso di suolo agricolo produttivo. Parallelamente, si propone la creazione di un fondo regionale per le comunità energetiche rinnovabili (CER), con sportelli dedicati per assistenza tecnica e burocratica locale. 
 

Il gap tra gli obiettivi e la realtà operativa

Il Veneto ha fissato l’obiettivo di aggiungere 4.139 MW entro il 2030 per colmare il divario con il target, ma da inizio 2021 a fine 2024 sono stati realizzati soltanto 1.689 MW — cioè circa il 30 % del necessario. Se si conferma il ritmo medio attuale (422 MW/anno), il target sarà raggiunto solo in quasi 10 anni, accumulando un ritardo di 4 anni. È indispensabile accelerare non solo con nuove installazioni, ma anche con procedure autorizzative più snelle, percorsi “fast track”, e una governance regionale proattiva. 
 

Opportunità e rischi per il settore rinnovabili e impiantistico

Per le aziende, i progettisti e gli operatori del mondo rinnovabile il momento è cruciale: chi saprà intercettare le nuove politiche regionali, partecipare alle gare e proporre soluzioni integrate potrà guadagnare terreno. Al contrario, incertezza normativa, tempi autorizzativi lunghi e cambiamenti di regime rischiano di scoraggiare investitori e rallentare lo sviluppo. Il Veneto può diventare laboratorio nazionale delle politiche energetiche, ma serve chiarezza, visione strategica e capacità di tradurre le idee in progetti concreti.

Focus Correlati

Sardegna 2030: Dpcm punta su rinnovabili, accumuli e Tyrrhenian Link per decarbonizzare l’isola
Il nuovo Dpcm per la Sardegna prevede rinnovabili, accumulo, interconnessioni (Tyrrhenian...
L’Europa rilancia sull’eolico offshore: nuovi contratti tripartiti per competitività industriale e transizione
WindEurope: l’UE prepara contratti tripartiti per rafforzare l’eolico offshore e la compet...
Direttiva Case Green: i sistemi radianti protagonisti della svolta edilizia
La Direttiva Case Green valorizza i sistemi radianti come chiave per l’efficienza edilizia...