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15.09.2025

Sardegna 2030: Dpcm punta su rinnovabili, accumuli e Tyrrhenian Link per decarbonizzare l’isola

Il nuovo Dpcm per la Sardegna prevede rinnovabili, accumulo, interconnessioni (Tyrrhenian Link), gas “virtuale” e il possibile obiettivo del 100% elettrico rinnovabile entro il 2030.

È stato firmato il DPCM che disegna il futuro energetico della Sardegna, frutto di un’intesa tra ministeri e Regione. Il decreto istituisce interventi urgenti e strategici per rafforzare la produzione rinnovabile e l’accumulo, potenziare le interconnessioni elettriche con Penisola e Sicilia tramite il progetto Tyrrhenian Link, e introdurre un “collegamento virtuale” per il gas con terminali Fsru e reti locali. Obiettivo dichiarato: sicurezza degli approvvigionamenti, equità tariffaria e accelerazione della decarbonizzazione industriale, partendo da aree critiche come il Sulcis. Un recente studio indica che l’isola potrebbe raggiungere il 100% di fonti elettriche rinnovabili entro il 2030.

 

Nuove capacità rinnovabili e accumulo: la base per il superamento del carbone

Il DPCM sancisce la pubblica utilità urgente per una serie di interventi volti a sviluppare nuova capacità da fonti rinnovabili in Sardegna, insieme all’installazione di sistemi di accumulo energetico. Questi strumenti sono essenziali non solo per incrementare l’offerta pulita, ma per compensare la naturale variabilità di solare ed eolico, garantendo stabilità nella fornitura elettrica e mitigando i rischi legati al sovraccarico della rete. L’accumulo, in particolare, diventa una leva tecnica per migliorare la gestione della generazione distribuita e per integrare efficacemente le produzioni da fonti intermittenti.

 

Tyrrhenian Link e interconnessioni potenziate: ridurre i limiti territoriali

Una delle chiavi del piano è il potenziamento delle interconnessioni elettriche. Il Tyrrhenian Link, infrastruttura di trasmissione offshore che collegherà Sardegna, Sicilia e Penisola con tratti est ed ovest, si estenderà per circa 970 km e sarà in grado di trasportare fino a 1.000 MW per linea. Consegna prevista entro il 2028. Questo collegamento è fondamentale per abbattere i colli di bottiglia che limitano la penetrazione delle rinnovabili sull’isola, favorire scambi di energia e supportare progetti a larga scala. Il potenziamento della rete interna diventa così un fattore abilitante per un mix energico più pulito ed efficiente.

 

Gas “virtuale”, equità tariffaria e criticità industriali

Il decreto non lascia fuori il gas: viene introdotto un “collegamento virtuale” che contempla l’uso di terminali di rigassificazione galleggianti (Fsru) e reti locali per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, specialmente nelle zone isolate. Al contempo, si pone l’attenzione sull’equità tariffaria per i sardi, affinché le condizioni energetiche dell’isola non restino penalizzate rispetto alla Penisola. Sul fronte industriale, aree come il Sulcis diventano prioritarie: il DPCM è visto come opportunità per rispondere alle crisi produttive con misure concrete di decarbonizzazione e rilancio, integrando la riconversione industriale come parte del percorso energetico.

 

Verso il 100% rinnovabile: scenario e vincoli da superare

Un recente studio di Politecnico di Milano, Università di Cagliari e Università di Padova esplora la possibilità che la Sardegna arrivi al 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2030, soprattutto grazie all’elettrificazione dei consumi, all’efficienza energetica, alle biomasse, al solare e all’eolico. Tuttavia, restano vincoli non secondari: resistenze locali per nuovi impianti, la legge sarda sulle aree idonee attualmente in attesa di pronunciamento della Consulta e le barriere normative e autorizzative che in molti casi rallentano l’implementazione. Per realizzare lo scenario “Fer 100%”, serviranno politiche chiare, finanziamenti stabili e una governance capace di bilanciare sviluppo energetico e tutela ambientale.