Efficienza energetica 2026: le novità normative che impattano progettazione, APE e incentivi
Dal Conto Termico 3.0 ai nuovi requisiti minimi: cosa cambia dal 2026 per progettisti, tecnici HVAC e certificatori energetici
Il periodo 2025–2026 segna un’evoluzione significativa del quadro normativo legato all’efficienza energetica degli edifici. Entrano progressivamente in vigore nuovi provvedimenti che interessano incentivi, requisiti prestazionali, certificazione energetica e appalti pubblici, con un impatto diretto sull’attività di progettisti, tecnici HVAC, energy manager e certificatori.
Il nuovo Conto Termico 3.0, il Decreto Requisiti Minimi 2025, l’aggiornamento della metodologia APE ENEA e i CAM edilizia 2025 introducono criteri più stringenti, maggiore attenzione alla qualità dei dati e una crescente centralità della documentazione tecnica.
Conto termico 3.0: entrata in vigore, beneficiari e interventi incentivabili
Il Conto Termico 3.0 è stato approvato il 7 agosto 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 settembre 2025 ed entrerà in vigore il 25 dicembre 2025. La piena operatività sarà legata alla pubblicazione delle nuove Regole Applicative del GSE e all’aggiornamento del PortalTermico.
Il decreto introduce un ampliamento dei soggetti ammessi agli incentivi. Oltre alle Pubbliche Amministrazioni, rientrano il Terzo Settore non economico, il terziario privato, anche per interventi sull’involucro edilizio, e le Comunità Energetiche Rinnovabili, inclusi i sistemi di autoconsumo collettivo. Per i Comuni con meno di 15.000 abitanti è prevista la possibilità di copertura fino al 100% delle spese ammissibili.
Tra le novità più rilevanti vi è l’estensione delle spese ammissibili, che comprendono non solo la fornitura e l’installazione degli impianti, ma anche le spese professionali, come progettazione, diagnosi energetiche e APE. La diagnosi energetica diventa un requisito obbligatorio nella quasi totalità degli interventi incentivabili.
Il decreto include inoltre:
- impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, se abbinati alla sostituzione dell'impianto con pompa di calore elettrica;
- infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, se abbinate alla sostituzione dell’impianto con pompa di calore elettrica;
- interventi di demolizione e ricostruzione di edifici pubblici, a condizione del raggiungimento dello standard NZEB, con possibilità di ampliamento fino al 25% e progetto integrato.
Viene sancito lo stop agli incentivi per caldaie alimentate esclusivamente da combustibili fossili, ad eccezione dei sistemi ibridi che integrano pompe di calore, inclusi sistemi add-on e bivalenti.
L’erogazione del contributo avverrà:
- in un’unica soluzione entro 60 giorni per importi fino a 15.000 euro;
- in rate annuali per importi superiori.
Decreto requisiti minimi 2025: nuove regole operative dal 3 giugno 2026
Il Decreto Requisiti Minimi 2025 (D.M. 28 ottobre 2025), pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 5 dicembre 2025, entrerà in vigore il 3 giugno 2026, dopo un periodo transitorio di 180 giorni.
Il provvedimento aggiorna in modo sostanziale le modalità di verifica delle prestazioni energetiche per nuove costruzioni, ristrutturazioni importanti e interventi di riqualificazione, con ricadute dirette su APE, relazioni tecniche ex Legge 10 e controlli progettuali.
Tra gli aspetti più rilevanti:
- il coefficiente H’t resta invariato per le nuove costruzioni, viene rimodulato per le ristrutturazioni importanti di primo livello ed eliminato per quelle di secondo livello, dove sono richieste verifiche più puntuali su elementi opachi e ponti termici;
- i ponti termici non possono più essere trattati in modo forfettario, ma devono essere valutati in modo più aderente alle caratteristiche reali dell’edificio;
- vengono introdotti obblighi specifici per le infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici negli edifici nuovi, nelle ristrutturazioni importanti e in alcune tipologie di edifici esistenti;
- per il teleriscaldamento vengono aggiornati i fattori di conversione energetica secondo il metodo di Carnot;
- negli edifici non residenziali con impianti di potenza superiore a 290 kW diventa obbligatoria l’adozione di sistemi di building automation di classe B; in caso di sostituzione del generatore è richiesta l’installazione di sistemi autoregolanti della temperatura ambiente.
Nuova metodologia APE ENEA: il riferimento agli “edifici simili”
Dal 1° novembre 2025 entra in vigore una nuova modalità di compilazione degli Attestati di Prestazione Energetica per gli edifici esistenti, che consente di valorizzare il campo relativo agli “edifici simili”.
Il sistema utilizza i dati statistici presenti nel SIAPE, la banca dati nazionale degli APE, per fornire valori di riferimento basati su edifici con caratteristiche analoghe. Tra i parametri considerati rientrano zona climatica, categoria d’uso secondo il DPR 412/93, tipologia edilizia, superfici e volumi riscaldati e rapporto S/V.
Qualora i dati disponibili non risultino sufficienti, il sistema non restituisce valori automatici, lasciando il campo non valorizzato. L’aggiornamento comporta anche modifiche al formato dell’attestato e ai file XML utilizzati dai catasti energetici regionali.
CAM edilizia 2025: nuovi criteri per progettazione e appalti
Il Decreto CAM edilizia 2025 (D.M. 24 novembre 2025), pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 dicembre 2025, entrerà in vigore il 2 febbraio 2026, sostituendo il precedente D.M. 256/2022.
Il nuovo impianto normativo estende l’applicazione dei CAM ai servizi di progettazione, direzione lavori, costruzione, ristrutturazione e manutenzione, includendo anche opere di ingegneria civile e, per quanto compatibile, immobili di interesse storico-culturale.
Tra gli elementi centrali:
- obbligo di piano di demolizione selettiva e di gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione;
- redazione di una relazione CAM strutturata;
- integrazione sistematica delle analisi LCA e LCC, con riferimento al framework europeo Level(s) e una vita utile di riferimento dell’opera non inferiore a 100 anni;
- obiettivo minimo del 70% in peso dei rifiuti C&D avviati a riutilizzo, riciclo o recupero di materia;
- requisiti più stringenti su qualità dell’aria interna, radon, comfort estivo e gestione del cantiere;
- valorizzazione dell’utilizzo del BIM, quando previsto dal Codice dei contratti pubblici.
Uno scenario che richiede competenze e strumenti sempre più strutturati
Nel loro insieme, le novità normative in arrivo dal 2026 delineano uno scenario in cui la conformità passa sempre più dalla qualità dei dati, dalla correttezza delle verifiche e dalla capacità di gestire processi complessi che coinvolgono energia, sostenibilità e ciclo di vita dell’edificio.
Per i professionisti del settore HVAC e dell’edilizia, la sfida non è solo normativa, ma anche organizzativa e operativa.
