Speciale 19
Le novità del riscaldamento e condizionamento a MCE 2012
Alcuni contenuti di questo speciale:
Articolo
di A cura di: Nicola Bano
Editoriale
Più di 155.000 visitatori (nel 2010 erano stati 150.000) per un’edizione di MCE chiusa con un segno decisamente positivo, che ha dimostrato ancora una volta il dinamismo e la vivacità di un settore che in Italia vanta diverse eccellenze.
Oltre 2.100 espositori, di cui più di 900 provenienti da 58 paesi, su una superficie di 325.000 mq, una panoramica completa delle ultime novità di mercato e un ricco programma convegnistico hanno fatto anche di questa ultima edizione l’evento di riferimento per tutti gli addetti al lavori: non solo un incontro fisico tra domanda e offerta, ma anche un’occasione di aggiornamento, sia tecnico che normativo, e una contaminazione di saperi diversi.
Particolarmente significativa la presenza di un grande numero di espositori e visitatori stranieri. In un momento in cui il mercato nazionale è praticamente fermo, infatti, è sempre più importante per le aziende italiane puntare sull’export, facendo giocoforza di un marchio internazionalmente riconosciuto come simbolo di qualità, il Made in Italy, e di quell’expertise che contraddistinguono la nostra produzione.
Nonostante il fantasma della recessione, dunque, che inevitabilmente è stato ospite indesiderato ma silenzioso, dovendo trarre un bilancio complessivo dell’evento milanese, si potrebbe parlare di una nuova ventata di ottimismo, corroborata dai numeri e dalle presenze, che dimostrano una “voglia di ripresa”, nonostante i dati del settore non siano proprio entusiasmanti. La sensazione, infatti, girando per i padiglioni pieni di stand ricchi (in alcuni casi faraonici) e i corridoi gremiti di curiosi, è proprio quella di una grande voglia di riscatto, di rilancio, fiducia nella ripresa del comparto e prospettive di crescita sempre più reali e concrete; cavalcando anche il “nuovo” cavallo di battaglia delle energie rinnovabili e del risparmio energetico.
Proprio questi due ultimi aspetti, infatti, sono stati il filo conduttore di buona parte del programma convegnistico, del “Percorso Efficienza e Innovazione”, che ha marchiato l’innovazione direttamente negli stand degli espositori, e della mostra “Verso la Classe A”, che ha visto una selezione di prodotti d’eccellenza. Dal condizionamento alla refrigerazione, dal riscaldamento all’attrezzeria e componentistica, dal solare termico al fotovoltaico, passando per la cogenerazione, il leit motiv di questa edizione è stato proprio “Zero Energy 2020: verso l’integrazione”. Una quasi-epifania, questa del 2020, che viene vissuta a volte come una minaccia, ma più spesso come un’opportunità e un’occasione di sviluppo dal comparto.
Oltre 2.100 espositori, di cui più di 900 provenienti da 58 paesi, su una superficie di 325.000 mq, una panoramica completa delle ultime novità di mercato e un ricco programma convegnistico hanno fatto anche di questa ultima edizione l’evento di riferimento per tutti gli addetti al lavori: non solo un incontro fisico tra domanda e offerta, ma anche un’occasione di aggiornamento, sia tecnico che normativo, e una contaminazione di saperi diversi.
Particolarmente significativa la presenza di un grande numero di espositori e visitatori stranieri. In un momento in cui il mercato nazionale è praticamente fermo, infatti, è sempre più importante per le aziende italiane puntare sull’export, facendo giocoforza di un marchio internazionalmente riconosciuto come simbolo di qualità, il Made in Italy, e di quell’expertise che contraddistinguono la nostra produzione.
Nonostante il fantasma della recessione, dunque, che inevitabilmente è stato ospite indesiderato ma silenzioso, dovendo trarre un bilancio complessivo dell’evento milanese, si potrebbe parlare di una nuova ventata di ottimismo, corroborata dai numeri e dalle presenze, che dimostrano una “voglia di ripresa”, nonostante i dati del settore non siano proprio entusiasmanti. La sensazione, infatti, girando per i padiglioni pieni di stand ricchi (in alcuni casi faraonici) e i corridoi gremiti di curiosi, è proprio quella di una grande voglia di riscatto, di rilancio, fiducia nella ripresa del comparto e prospettive di crescita sempre più reali e concrete; cavalcando anche il “nuovo” cavallo di battaglia delle energie rinnovabili e del risparmio energetico.
Proprio questi due ultimi aspetti, infatti, sono stati il filo conduttore di buona parte del programma convegnistico, del “Percorso Efficienza e Innovazione”, che ha marchiato l’innovazione direttamente negli stand degli espositori, e della mostra “Verso la Classe A”, che ha visto una selezione di prodotti d’eccellenza. Dal condizionamento alla refrigerazione, dal riscaldamento all’attrezzeria e componentistica, dal solare termico al fotovoltaico, passando per la cogenerazione, il leit motiv di questa edizione è stato proprio “Zero Energy 2020: verso l’integrazione”. Una quasi-epifania, questa del 2020, che viene vissuta a volte come una minaccia, ma più spesso come un’opportunità e un’occasione di sviluppo dal comparto.