Domanda di energia elettrica: a maggio -6,3%. L’aggiornamento di Terna
La domanda di energia elettrica diminuisce nonostante le temperature siano inferiori di 1,8°C rispetto a maggio 2022
Come ogni mese, Terna aggiorna i dati in merito alla domanda di energia elettrica.
Nel mese di maggio la società presenziata da Giuseppina di Foggia, ha registrato un calo della richiesta di energia del 6,3%, nonostante una temperatura nettamente inferiore rispetto a maggio 2022.
Le rinnovabili hanno coperto il 43% del fabbisogno elettrico nazionale, con un aumento della capacità di 2001 MW.
Di seguito, i dettagli dell’analisi di Terna.
Domanda di energia elettrica: l’82,1% coperto dalla produzione nazionale
Il mese di maggio ha avuto una temperatura media mensile inferiore di 1,8°C rispetto a maggio 2022. Nonostante questo, secondo i dati rilevati da Terna, si è registrata una diminuzione del 6,3% nella richiesta totale di energia elettrica nel Paese.
A livello geografico il trend di maggio 2023 è stato al ribasso in tutte le zone del Paese: -7,3% al Nord, -6,2% al Centro e -4,3% al Sud e nelle Isole.
L’82,1% della domanda di energia elettrica in Italia è stata coperta dalla produzione nazionale, mentre il restante 17,9% è stato ottenuto attraverso lo scambio di energia elettrica con l’estero. La produzione nazionale netta è stata di 20,1 miliardi di KWh, con una diminuzione del 6,7% rispetto a maggio 2022.
Le fonti di energia rinnovabile hanno generato in totale 10,4 miliardi di KWh, coprendo il 42,8% della richiesta di energia elettrica, distribuita nel seguente modo:
- 40,3% idroelettrica;
- 28,1% solare;
- 14,6% eolica;
- 12,6% biomassa;
- 4,4% geotermica.
Secondo i dati dettagliati riportati nel rapporto mensile di Terna, considerando tutte le fonti di energia rinnovabile, nei primi 5 mesi dell’anno l’aumento di capacità in Italia è stato di 2001 MW. Questo valore rappresenta un incremento del 125% rispetto allo stesso periodo del 2022, con un aumento di 1100 MW.
Si è registrato anche un aumento della produzione di energia idroelettrica ed eolica, rispettivamente del 33,4% e del 33,8%. Si osserva, d’altra parte, una diminuzione della produzione termica (-19,8%) e fotovoltaica (-5,4%).