Boom delle rinnovabili: cresce il divario regionale nella transizione energetica
Nonostante un record globale nelle rinnovabili nel 2024, l'Asia ha dominato la crescita, mentre Africa e altre regioni hanno registrato aumenti minimi, evidenziando disuguaglianze nell'accesso a investimenti e tecnologie.
Il 2024 ha visto un incremento record del 15% nella capacità globale di energia rinnovabile, con l’Asia che ha rappresentato il 71% di questa crescita. Tuttavia, le regioni come l’Africa, l’Eurasia e l’America Centrale e i Caraibi hanno contribuito solo al 2,8% dell’aumento complessivo.
Questo divario evidenzia disuguaglianze nell’accesso a investimenti e tecnologie, con implicazioni significative per la sicurezza energetica e lo sviluppo socioeconomico. IRENA, (International Renewable Energy Agency), sottolinea la necessità di politiche mirate e di un maggiore supporto finanziario per garantire una transizione energetica equa e inclusiva.
Crescita globale delle rinnovabili e divario regionale
Nel 2024, sono stati aggiunti 582 GW di capacità rinnovabile, segnando un aumento del 20% rispetto all’anno precedente. Nonostante questo progresso, la distribuzione geografica degli investimenti è sbilanciata: l’Asia ha dominato con il 71% delle nuove installazioni, seguita da Europa e Nord America con il 12,3% e il 7,8% rispettivamente.
Al contrario, Africa, Eurasia, America Centrale e Caraibi hanno contribuito solo al 2,8% dell’espansione globale.
Questa disparità è particolarmente evidente in Africa, dove la capacità rinnovabile è aumentata del 7,2% ben al di sotto delle potenzialità del continente. Nonostante la opportunità economiche e di sviluppo, l’accesso limitato a investimenti e tecnologie ostacola una transizione energetica efficace.
Implicazioni economiche e necessità di interventi mirati
Il divario regionale nella transizione energetica ha implicazioni dirette sulla sicurezza energetica e sullo sviluppo socioeconomico. Le regioni con maggiore accesso a investimenti in rinnovabili stanno beneficiando di una maggiore sicurezza energetica, crescita industriale e creazione di posti di lavoro.
Al contrario, le aree meno investite rischiano di rimanere indietro, con potenziali effetti negativi sulla loro resilienza economica e capacità di affrontare le sfide climatiche.
Per colmare questo divario, IRENA evidenzia la necessità di politiche mirate, finanziamenti internazionali e partenariati che facilitano l’accesso a capitale e tecnologie nelle regioni meno sviluppate. Solo attraverso un impegno coordinato sarà possibile garantire una transizione energetica equa e sostenibile a livello globale.
