USA – dazi sui pannelli solari cinesi

I produttori cinesi di fotovoltaico sono stati colpiti da uno dei dazi più pesanti della storia americana.
Il problema è nato nell’ottobre scorso quando l’americana SolarWorld ha presentato una denuncia contro le imprese cinesi produttrici di pannelli solari accusando il governo di non ricevere un giusto quantitativo di sovvenzioni. Questa tesi è confermata e appoggiata da una ricerca condotta da NREL – National Renewable Energy Laboratory. L’aumento straordinario delle esportazioni cinesi di celle solari in silicio negli Stati Uniti con un tasso di crescita annuo del 54% deriva esclusivamente da un massiccio supporto in sussidi statali.
A partire da marzo di quest’anno il Dipartimento del Commercio statunitense (DOC) ha deciso di imporre dazi doganali sui pannelli solari importati dalla Cina per motivi di concorrenza sleale. Inizialmente si era ipotizzata una variazione dei dazi dal 2,9 al 4,73% sui costi dei pannelli, ma era solo un anticipo.
Nella sua analisi il DOC parla di tariffe al 31,14% sui pannelli Trina, al 31,22% sui pannelli Suntech e al 31,18% per gli altri produttori cinesi che hanno partecipato all’inchiesta. Dazi che arrivano addirittura al 250% per le aziende che non hanno accettato di partecipare all’inchiesta. La tassazione è retroattiva e si applica ai pannelli spediti a partire dalla metà di febbraio 2012.
Se entro fine anno queste impostazioni saranno confermate, il costo dei pannelli solari cinesi potrebbe aumentare di 30 centesimi di dollaro per watt.
La decisione vede pareri contrastanti. Favorevoli i produttori americani che stanno vivendo un periodo non molto roseo e fermamente contraria la CASE – Coalition for Affordable Solar Energy che considera queste decisioni molto pericolose per il mercato solare americano in quanto grazie ai pannelli solari cinesi gli americani hanno potuto realizzare i loro impianti ad un prezzo inferiore anche del 50%. Prezzo questo che ora aumenterà inevitabilmente andando a colpire tutti i protagonisti della filiera produttiva, dai produttori ai consumatori finali proprio in un momento in cui l’energia solare stava diventando sempre più competitiva.
Da parte sua il governo cinese ha dichiarato ingiusta la decisione che determinerà inevitabili “complicazioni” nella cooperazione tra i due paesi.