
18.06.2013
Una caldaia italiana per scaldare serre tedesche in Lazio
Sale e scende lo spread tra Italia e Germania, ma aumenta la fiducia dei clienti tedeschi nel prodotto di qualità italiano. E’ quanto sta succedendo nel settore delle caldaie a biomasse solide, dove Selecta, la multinazionale tedesca leader nel florovivaismo, dopo un attento percorso di selezione, si è rivolta all’italianissima Uniconfort per installare nella sua filiale di Latina un impianto a biomasse.
Un’affermazione importante per i tecnici locali, dal momento che la Germania vanta una lunghissima tradizione nella produzione di questo tipo di impianti e che i tedeschi fino ad ora avevano acquistato solo prodotti nazionali. “Da oltre 60 anni progettiamo, realizziamo e installiamo impianti alimentati a biomasse solide – spiega Davis Zinetti, AD di Uniconfort - Lavoriamo con oltre 100 Paesi in tutto il mondo, eppure questa è la prima volta che riceviamo l’approvazione di un gruppo tedesco. E’ senz’altro il segnale che la nostra tecnologia è al medesimo livello rispetto a quella delle aziende del nord Europa”.
Da quando è stato approvato il nuovo conto termico le caratteristiche richieste agli impianti per accedere alle agevolazione e agli incentivi si sono fatte più stringenti e sono poche le aziende produttrici di impianti in grado di rientrare nei parametri di qualità ed efficienza previsti. Così la normativa sta fungendo da vero spartiacque tra chi è in grado di fornire un buon prodotto e chi no, innalzando il livello qualitativo dell’offerta. E nel rincorrere la qualità i tedeschi non sono secondi a nessuno.“La Selecta – precisa Zinetti – ci ha sottoposto a un vero e proprio esame, sia per quanto riguarda i processi che i prodotti, e ci ha promossi a pieni voti!”. Selecta ha dunque installato nella sua filiale una caldaia Uniconfort da 1,8 MW alimentata a biomasse solide per scaldare le serre e gli ambienti di lavoro.
La tecnologia italiana, dunque, conquista la Germania, e lo fa dopo il forte radicamento nel mondo della produzione florovivaistica anche in Italia e nel mondo. “Il Conto Energia è tagliato su misura per le aziende agricole e florovivaiste, che necessitano di impianti a bassa potenza e sono in grado di reperire facilmente la biomassa necessaria o di ricavarla dagli scarti di lavorazione – conclude Zinetti – E’ facile dunque accedere ai vantaggi economici previsti dalla normativa. Inoltre, ricordo che le biomasse solide costano la metà dei combustibili fossili e se autoprodotte non costano nulla. Ecco dunque che passare alle biomasse significa realizzare un forte risparmio sulle spese per l’energia, cosa che permette di ammortizzare in breve tempo l’investimento”. Un taglio dei costi valutato in circa il 50%, che permette di investire per aumentare la superfici a coltura e anticipare la fioritura. Che sia un ottimo investimento lo dimostrano le moltissime esperienze positive in questo settore in Italia, e all’estero, in particolare in Finlandia, Inghilterra, Francia, Canada e Australia.
Ogni caldaia a biomasse installata significa una tonnellata di CO2 in meno emessa in atmosfera all’anno. Non solo. Le caldaie Uniconfort, grazie ad una tecnologia all’avanguardia, hanno un impatto complessivo nullo, con il contenimento quasi totale delle emissioni solide e gassose.
Un’affermazione importante per i tecnici locali, dal momento che la Germania vanta una lunghissima tradizione nella produzione di questo tipo di impianti e che i tedeschi fino ad ora avevano acquistato solo prodotti nazionali. “Da oltre 60 anni progettiamo, realizziamo e installiamo impianti alimentati a biomasse solide – spiega Davis Zinetti, AD di Uniconfort - Lavoriamo con oltre 100 Paesi in tutto il mondo, eppure questa è la prima volta che riceviamo l’approvazione di un gruppo tedesco. E’ senz’altro il segnale che la nostra tecnologia è al medesimo livello rispetto a quella delle aziende del nord Europa”.
Il Conto termico seleziona le migliori aziende produttrici
Da quando è stato approvato il nuovo conto termico le caratteristiche richieste agli impianti per accedere alle agevolazione e agli incentivi si sono fatte più stringenti e sono poche le aziende produttrici di impianti in grado di rientrare nei parametri di qualità ed efficienza previsti. Così la normativa sta fungendo da vero spartiacque tra chi è in grado di fornire un buon prodotto e chi no, innalzando il livello qualitativo dell’offerta. E nel rincorrere la qualità i tedeschi non sono secondi a nessuno.“La Selecta – precisa Zinetti – ci ha sottoposto a un vero e proprio esame, sia per quanto riguarda i processi che i prodotti, e ci ha promossi a pieni voti!”. Selecta ha dunque installato nella sua filiale una caldaia Uniconfort da 1,8 MW alimentata a biomasse solide per scaldare le serre e gli ambienti di lavoro.
Serre e florovivaismo: il mercato ideale per le biomasse
La tecnologia italiana, dunque, conquista la Germania, e lo fa dopo il forte radicamento nel mondo della produzione florovivaistica anche in Italia e nel mondo. “Il Conto Energia è tagliato su misura per le aziende agricole e florovivaiste, che necessitano di impianti a bassa potenza e sono in grado di reperire facilmente la biomassa necessaria o di ricavarla dagli scarti di lavorazione – conclude Zinetti – E’ facile dunque accedere ai vantaggi economici previsti dalla normativa. Inoltre, ricordo che le biomasse solide costano la metà dei combustibili fossili e se autoprodotte non costano nulla. Ecco dunque che passare alle biomasse significa realizzare un forte risparmio sulle spese per l’energia, cosa che permette di ammortizzare in breve tempo l’investimento”. Un taglio dei costi valutato in circa il 50%, che permette di investire per aumentare la superfici a coltura e anticipare la fioritura. Che sia un ottimo investimento lo dimostrano le moltissime esperienze positive in questo settore in Italia, e all’estero, in particolare in Finlandia, Inghilterra, Francia, Canada e Australia.
Fiori e piante sempre più …verdi!
Ogni caldaia a biomasse installata significa una tonnellata di CO2 in meno emessa in atmosfera all’anno. Non solo. Le caldaie Uniconfort, grazie ad una tecnologia all’avanguardia, hanno un impatto complessivo nullo, con il contenimento quasi totale delle emissioni solide e gassose.

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