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Tempi di incentivazione per le rinnovabili allungati, FREE chiede aiuto al GSE
La normativa lo prevede per motivi di forza maggiore, ma come chiedere l’estensione del periodo delle incentivazione per le rinnovabili?
Il GSE ha risposto prontamente alle esigenze delle aziende in questo tempo di crisi dovuto alla diffusione del Covid-19, ma le risposte che sono arrivate non sono sufficienti. Coordinamento FREE si è rivolto quindi – ancora una volta – al Gestore dei Servizi Energetici con una lettera ed un comunicato ufficiale contenente un appello diretto del Presidente G.B. Zorzoli: «Confidiamo che, come meritoriamente ha fatto per il tema delle tante scadenze diventate impossibili da rispettare a causa dell’emergenza Coronavirus, il Gse fornisca tempestivamente la risposta all’ulteriore domanda delle imprese che operano con le rinnovabili. Molte aziende impegnate nella produzione di energie rinnovabili denunciano infatti che in questo momento di crisi del Paese dovuto alla pandemia da Coronavirus si trovano nell’impossibilità di fare l’usuale manutenzione con la conseguente cessazione della produzione, ma non hanno modo di conoscere le modalità di accesso all’estensione del periodo delle incentivazioni».
La normativa, all’art 16 comma 6 del DM 18/12/2008, prevede che, laddove vi sia l’interruzione delle produzione da fonti rinnovabili per motivi di forza maggiore, si preveda l’allungamento temporale dei tempi di incentivazione per un periodo pari al tempo del fermo incrementato del 20%. Il comma 6 testualmente dice: “al produttore è concessa una estensione del periodo nominale di diritto alla tariffa fissa onnicomprensiva pari al periodo complessivo di fermate di cui al presente comma, incrementato del venti per cento”.
Naturalmente Coordinamento Free di fa portavoce delle istanze dei suoi iscritti, che si sono fatti sentire in molti in quanto preoccupati “circa il fatto che le operazioni di manutenzione degli impianti possano mettere a rischio la salute degli addetti e a ciò si deve aggiungere il fatto che, in una crisi come questa, i materiali di ricambio possono non essere disponibili per queste attività.”
Al Coordinamento gli operatori hanno inoltre segnalato come, nella situazione attuale, in molti hanno scelto di mettere al primo posto la salute dei propri addetti, ma hanno anche comunicato le proprie insicurezze in quanto non è chiaro quali siano le metodiche per accedere all’allungamento del periodo d’incentivazione previsto, valido proprio in situazioni come quella attuale, e contenuto nel DM 18/12/2008.
Coordinamento Free chiede quindi al GSE di agire velocemente per risolvere questi dubbi. Far permanere queste incertezze potrebbe infatti andare a indebolire notevolmente le imprese italiane e rischierebbe di renderle vittima di operazioni speculative da parte degli operatori stranieri.
«Queste incertezze si pagano care – ha concluso il Presidente Zorzoli – e oggi, in piena crisi pandemica ciò che esattamente dobbiamo evitare è il fatto di “spargere” altre incertezze sia sul Paese, sia sul settore delle rinnovabili».
La normativa, all’art 16 comma 6 del DM 18/12/2008, prevede che, laddove vi sia l’interruzione delle produzione da fonti rinnovabili per motivi di forza maggiore, si preveda l’allungamento temporale dei tempi di incentivazione per un periodo pari al tempo del fermo incrementato del 20%. Il comma 6 testualmente dice: “al produttore è concessa una estensione del periodo nominale di diritto alla tariffa fissa onnicomprensiva pari al periodo complessivo di fermate di cui al presente comma, incrementato del venti per cento”.
Naturalmente Coordinamento Free di fa portavoce delle istanze dei suoi iscritti, che si sono fatti sentire in molti in quanto preoccupati “circa il fatto che le operazioni di manutenzione degli impianti possano mettere a rischio la salute degli addetti e a ciò si deve aggiungere il fatto che, in una crisi come questa, i materiali di ricambio possono non essere disponibili per queste attività.”
Al Coordinamento gli operatori hanno inoltre segnalato come, nella situazione attuale, in molti hanno scelto di mettere al primo posto la salute dei propri addetti, ma hanno anche comunicato le proprie insicurezze in quanto non è chiaro quali siano le metodiche per accedere all’allungamento del periodo d’incentivazione previsto, valido proprio in situazioni come quella attuale, e contenuto nel DM 18/12/2008.
Coordinamento Free chiede quindi al GSE di agire velocemente per risolvere questi dubbi. Far permanere queste incertezze potrebbe infatti andare a indebolire notevolmente le imprese italiane e rischierebbe di renderle vittima di operazioni speculative da parte degli operatori stranieri.
«Queste incertezze si pagano care – ha concluso il Presidente Zorzoli – e oggi, in piena crisi pandemica ciò che esattamente dobbiamo evitare è il fatto di “spargere” altre incertezze sia sul Paese, sia sul settore delle rinnovabili».
