Focus Incentivi

07.07.2022

Superbonus 110% per edifici collabenti: necessario un impianto di riscaldamento preesistente

La circolare n.23/E dell’AdE conferma la necessità di un impianto di riscaldamento preesistente nei ruderi sprovvisti di APE per accedere al Superbonus 110% 

È possibile accedere al Superbonus 110% anche per rendere più efficienti e sicuri gli edifici collabenti, sebbene non ci sia la necessità di presentare l’attestato di prestazione energetica (APE), fondamentale, invece, per richiedere l’Ecobonus. 

Stando a quanto scritto nella Circolare n.23/E dell’Agenzia delle Entrate, per gli edifici collabenti sarà sufficiente redigere una relazione tecnica, più precisamente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà di cui all'articolo 47 del DPR 445/2000, in cui si attesti la preesistenza di un idoneo impianto di riscaldamento per poter beneficiare del Superbonus. 

Benché questa possa sembrare una contraddizione, stando all’articolo 119, comma 1-quater del Decreto Rilancio, gli edifici privi di APE perché sprovvisti di coperture e/o di uno o più muri perimetrali, hanno il diritto di accedere al bonus 110% se dotati di un impianto di riscaldamento, anche non funzionante. 

Anche la precedente risposta 161/2021 dell’Agenzia delle Entrate conferma le condizioni poste dal decreto e aggiunge un’ulteriore puntualizzazione: l’impianto di riscaldamento (anche non funzionante) deve essere situato negli ambienti nei quali sono effettuati gli interventi di riqualificazione energetica e l’installazione può essere riattivata o messa in funzione con un intervento di manutenzione, anche straordinaria. 

Risulta evidente che la presenza o l’assenza dell’impianto si rivela di fondamentale importanza grazie alla sua facoltà di pregiudicare l’ottenimento del Superbonus 110%. 

Con la Circolare n.23/E, l’Agenzia delle Entrate afferma che rientrano nell’ambito applicativo del Superbonus anche i ruderi privi di A.P.E. purché, al termine degli interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate che interessano l'involucro dell'edificio con un'incidenza superiore al 25% della superficie lorda dell'edificio, essi raggiungano una classe energetica in fascia A.